I luoghi segreti di Porta Venezia
A metà tra centro e periferia Porta Venezia custodisce i suoi tesori intorno ai suoi caselli. Da un lato il corso omonimo con residenze storiche e zone verdi, dall’altro arteria commerciale con palazzi in stile eclettico
Il tour comincia in Piazza Oberdan davanti la pensilina in ferro un tempo ingresso dell’Albergo diurno Venezia. Progettato nel 1926 dall’architetto più in voga del tempo, Portaluppi, nei suoi circa 1.200mq ospitava bagni e servizi termali. Gestito dal Fondo Ambiente Italiano è aperto periodicamente dai volontari che ne svelano l’affascinante storia e l’originale arredo.
Voltando su Corso Buenos Aires ecco Palazzo Luraschi. Nei giorni feriali si scorge il cortile decorato; per i più è quello dei “Promessi sposi” per i busti dei personaggi manzoniani e le originali colonne del demolito Lazzaretto.
Dall’altro lato della piazza (Oberdan n.d.r.) si erge il Diana.
Oggi sede di una catena alberghiera di lusso, un tempo prima piscina pubblica in città (1842) per molti anni a sola frequentazione maschile.
Svoltando in Via Malpighi colpisce la decorazione Liberty di Casa Galimberti. Al piano terra negozi, ai piani superiori appartamenti e in facciata fregi floreali, donne in ceramica colorata e balconi in ferro battuto del maestro Mazzucotelli.
Ora l’invito è a muoversi in direzione Centro verso il Quadrilatero meno conosciuto, quello ‘del silenzio’.
Nasce a fine anni Venti come area residenziale, e quindi silenziosa, con il nome di Excelsior su progetto di Andreani e destinata all’alta borghesia industriale lombarda. Superato l’arco di Portaluppi sul corso (Venezia n.d.r.) ci si imbatte in residenze eclettiche e maestose, alcune con androni eleganti altre con giardini segreti. Il più amato è senz’altro quello di Villa Invernizzi che ospita una dozzina di fenicotteri rosa, il più conosciuto è sicuramente quello con piscina della casamuseo Villa Necchi Campiglio ma altrettanto magico è quello ‘diffuso’ di Villa Zanoletti (ora Mozart) completamente ricoperta di edera oltre a glicine, gelsomino e altre innumerevoli specie arboree che la decorano rendendola un “Bosco verticale” ante-litteram.