Sul palcoscenico, il più maturo Rewind - Café Muller (8 e 9 ottobre) - più maturo perché primo lavoro della Compagnia - rinnova la riflessione cosmica sulla fragilità dell’essere umano, ispirandosi al grandissimo lavoro di Pina Bausch. Lasciando a Pina Bausch quello che è di Pina Bausch, il pubblico sia pronto a spogliarsi di ogni qualsivoglia convinzione per entrare in una danza di corpi, che, fra inversioni, partenze e ritorni, sono pronti a fare della loro storia un’andata e un ritorno nel lavoro della coreografa tedesca. 

L’approfondimento continua il 10 e l’11 ottobre con Reality, la messa in scena della penna di Mariusz Szczygieł, per cui si attende la stessa Daria Deflorian che con questo spettacolo ha vinto il Premio Ubu come migliore attrice protagonista. Questa esperienza teatrale è una sfida storica e memoriale di grande valore sulla percezione della realtà.

A chiudere la tripletta, il 12 e il 13 ottobre, è Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni - un lavoro toccante sul significato della vita. A renderlo uno spettacolo unico e super atteso è il linguaggio dissacrante e per certi versi sperimentale che i due artisti elaborano intorno al senso universale dell’esistenza. Diciamo pure che il duo creativo taglia il nastro rosso della nuova Stagione Teatrale 19/20. Stavolta il pubblico può scegliere di comporre un intero puzzle sull’identità artistica dei registi o di prenderli per pezzetti.