Il silenzio cala sulla platea ancora prima che il sipario rosso si alzi lasciando spazio alle scenografie mozzafiato. Il respiro degli spettatori in prima fila è un sibilo leggero, in attesa che la prima ballerina muova un passo. Nemmeno l’oro zecchino dell’imponente lampadario luccica più. Ma poi i fari si accendono. I capelli delle danzatrici seguono il movimento composto delle scapole - fra esse Giselle, l’umile contadina, si distingue con il suo tutù candido. A indossarlo sul palcoscenico del Teatro alla Scala è Svetlana Zakharova, étoile dal 2008. Anche se la super star del balletto è fedelissima alle esibizioni con Roberto Bolle, ad affiancarla in questo appuntamento, sulla coreografia di Jean Coralli e Jules Perrot, è il ballerino ospite David Hallberg direttamente dagli Stati Uniti.
In questo pot pourri di internazionalità classica, la storia di Giselle è pronta a commuovere il grande pubblico e a travolgerlo in un susseguirsi di grand jeté che rappresentano amore, tradimento, morte e leggenda. Dunque indossiamo il vestito più bello che abbiamo, perché una serata al Teatro alla Scala resta per sempre.
A cura di @Alessia_Musillo
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