Carnevale: chiacchiere o tortelli?

La storia e le ricette dei dolci di Carnevale

A Carnevale a Milano siamo sempre in preda a questo dilemma: come scegliere tra una fragrante pasta friabile e una morbida frittella? Noi ve lo raccontiamo, a voi la scelta! Noi continuiamo ad assaggiare per decidere. Intanto qui trovate le ricette per prepararle anche a casa.

Le chiacchiere

 

Quando cominciano ad apparire nei negozi vuol dire che Carnevale è vicino: sono le chiacchiere. A guardarle adagiate nei vassoi fanno la loro bella figura e non passano inosservate: hanno la forma di striscia irregolare e sinuosa a formare un nodo. Intorno un profumo dolce, che fa venire l’acquolina in bocca. 

Ogni regione d'Italia possiede un termine proprio per indicarle: in Toscana si chiamano cenci, in Friuli grosoli, in Emilia sfrappole, nelle Marche frappe, in Piemonte bugie. A Milano portano il nome di chiacchiere e sono loro il dolce simbolo del Carnevale.

 

Sono fatte con un impasto di farina che viene fritto e poi spolverato di zucchero a velo. La tradizione delle chiacchiere probabilmente risale a quella delle frictilia, dolci fritti nel grasso di maiale che nell'antica Roma venivano preparati proprio durante il periodo dell'odierno Carnevale. 
I nomi sono differenti da regione a regione ma non cambia, in sostanza, la ricetta base per la preparazione: farina, zucchero, burro, uova. Poi, a seconda di dove ci si trova, c’è chi aggiunge il vino bianco, il marsala, la grappa oppure la sambuca, ma queste sono varianti della ricetta più tradizionale. E poi lo zucchero a velo che non può mai mancare, indispensabile per le decorazioni!

 

Le chiacchiere si acquistano un po’ dappertutto a Milano; nei panifici, nelle pasticcerie e non mancano mai neppure sugli scaffali delle grandi catene distributive alimentari.

La ricetta delle chiacchiere

Ingredienti
gr 400 farina
3 uova
gr 50 zucchero
gr 50 burro
mezzo bicchierino di liquore
un pizzico di sale
buccia di limone grattugiata
olio, indispensabile per la frittura
zucchero a velo per la decorazione

 

Preparazione
Dopo aver sciolto il burro occorre aggiungere lo zucchero, impastare poi con la farina, le uova, il liquore, sale e la buccia grattugiata. Quando l'impasto è compatto e ben lavorato lasciar riposare per mezz'ora. Con un matterello stendere il tutto sino a formare una sfoglia per poi tagliarla con una rotella smerlata. Riscaldare l'olio e friggere i quadretti di pasta o fili di pasta annodati. Una volta raffreddati ricoprire con lo zucchero a velo.

I tortelli

Un’altra leccornia che caratterizza il Carnevale ambrosiano sono i tortelli. Gli artigiani del gusto, i pasticceri, fanno a gara per offrire ai clienti affezionati le specialità più originali: ci sono i tortelli vuoti, i più leggeri, e quelli ripieni di crema pasticcera, crema chantilly e crema al cioccolato.

Nato dall’antica tradizione milanese, il tortello viene realizzato seguendo una ricetta molto antica conosciuta e trasmessa nel tempo solo a pochissimi “eletti” di Milano.

Questo dolce si presenta come una frittella vuota, priva di mollica e quindi in grado di non assorbire tanto olio nella frittura.  È realizzato esclusivamente con ingredienti semplici e genuini: ci vuole farina, burro, acqua, sale, uova.

La ricetta dei tortelli

Ingredienti per 4 persone
250 ml di acqua
60 gr di burro
4 uova
150 gr di Farina
Sale
50 gr di zucchero
Olio per friggere

 

Preparazione
Bollite l’acqua con il burro a pezzetti, lo zucchero e un po’ di sale. Aggiungete la farina con un cucchiaio di legno, appena si alza il bollore. Mescolate ancora per qualche minuto, fino a quando il composto si staccherà dalle pareti. Dopo averlo lasciato intiepidire e tolto dal fuoco aggiungete le uova, facendo attenzione di alternare un albume montato a neve a un tuorlo, non aggiungendo il successivo fino a quando non sarà stato amalgamato il precedente. Terminata questa operazione, friggete una cucchiaiata di pastella per volta nell’olio caldo. I tortelli, a questo punto, vanno girati con una forchetta fino a completamento della cottura. A questo punto il dolce è servito: l’ultima operazione è cospargerli con abbondante zucchero.

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