Daniel Steegmann Mangrané sembra avere una fascinazione quasi sacrale per il regno degli insetti e più in generale un approccio "sociologico" alla biologia. Non stupisce che l'artista catalano, in arrivo a Milano per la sua prima personale italiana, si sia trasferito dalla natìa Barcellona a Rio De Janeiro, costruendo il suo studio letteralmente all'interno della foresta pluviale brasiliana: una postazione a dir poco privilegiata per osservarne la tipica "matrioska" di ecosistemi in equilibrio precario. Mangrané costruisce il suo personale ecosistema anche all'interno degli spazi di Hangar Bicocca. Il titolo della mostra - A Leaf-Shaped Animal Draws The Hand - evoca subito il leitmotiv dell'insetto-foglia mentre l'allestimento site-specific nel quale il visitatore è chiamato a muoversi attraversando dei veli di tessuto bianco-trasparente suggerisce un incontro tra natura e tecnologia. Un dialogo in tutti i sensi e di tutti i sensi che non abbia i toni della distopia imperante, bensì quelli della riscoperta e della sintesi dialettica.
Le 20 opere esposte spaziano dalla video-arte alla scultura, dagli ologrammi alle installazioni, sempre al crocevia tra mondo fisico e realtà virtuale, tangibile e immaginario: si configurano un po' come un'antologia del Mangrané artista e "biologo mancato" dal '77 ad oggi, ma l'intento delle curatrici Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli sembra essere quello di mettere in luce corrispondenze inedite e inaspettate: tra le opere stesse ma anche tra il pubblico e lo spazio. Mangrané sembra piuttosto soddisfatto del risultato: «Il mio più grande spettacolo fino ad oggi» ha dichiarato. Appuntamento dal 12 settembre al 19 gennaio.
A cura di lorenzo.giannetti.outsider
Orari:
Da giovedì a domenica, dalle 10:00 alle 22:00
Lunedì e mercoledì chiuso
Informazioni biglietto:
Gratis
Trasporti pubblici:
METROPOLITANA
Linea M1 rossa fermata Sesto Marelli, poi bus linea 51 o 87
Linea M5 lilla fermata Ponale, poi bus linea 51
TRENO
Passante ferroviario S9 (fermata Greco-Pirelli; 10 minuti a piedi)