L’edizione 2019 del Filmmaker Festival ritorna in città con l’obiettivo di presentare al pubblico pellicole inedite, anteprime, registi di sperimentazione e di provenienza internazionale. Il concorso quest’anno vede sfidarsi cineasti come Marie Losier con il lungometraggio Felix in wonderland, un ritratto del musicista contemporaneo Felix Kubin, protagonista della musica elettronica minimal wave; Lech Kowalski, che porta sul grande schermo On Va Tout Péter, il suo docu-film di testimonianza del pre-boom dei gilet gialli francesi; Danilo Monte, regista che gioca in casa con il film Nel Mondo, toccante pellicola sul primo anno di vita di un bambino, una riflessione interessante sulla genitorialità.
Questi solo tre dei lungometraggi in programma che - al di là del concorso - dà spazio a documentari come quello di Seamus Murphy con A Dog Called Money, un film-testimonianza sulla realizzazione dell’ultimo album della nota cantante PJ Harvey (girato fra Afghanistan, Kosovo e Washington DC); e il film celebrativo Varda per Agnès, "biografia per immagini" realizzata attraverso fotogrammi di repertorio e riprese recenti, un racconto cinematografico sulla grande filmmaker Agnès Varda, scomparsa lo scorso marzo.
Grande attesa per il film di apertura Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin di Herzog, un lungometraggio sulla toccante amicizia fra il regista tedesco e lo scrittore inglese Chatwin lascia esprimere appieno, ancora una volta, il talento dell’autore di In Patagonia. Dieci giorni di cinema internazionale che gioca la sua partita in pianta stabile a Milano, girando fra le sale dell’Arcobaleno Film Center, del Cinema Beltrade e del Film Tv Lab.
A cura di @alessia__musillo
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