Porta Venezia, dove l’arcobaleno nasce sotto terra

a cura di ATM

Un quartiere brulicante di vita e di linee del trasporto pubblico.
Dalla metro rossa che attraversa corso Buenos Aires alla stazione “verde” di Loreto, al passante ferroviario fino alle linee di superficie: visitando queste vie si può salire sulle mitiche vetture Carrelli del 1928, il tram simbolo di Milano, in servizio sulle linee 1,5,10 e 33, sui filobus delle linee 90/91 e 92 oppure sui nuovissimi bus elettrici della linea 60 che guideranno la “transizione ecologica” di Atm. Un grande passo in avanti se si pensa che da qui, all’epoca porta Orientale partiva la prima ippovia Milano-Monza inaugurata nel 1876 dalla SAO - Società Anonima degli Omnibus - la prima linea del genere introdotta in Lombardia tra città e città e che il viaggio durava 3 ore e mezza.

 

Al centro di questo reticolo ecco Porta Venezia, che dà il nome al quartiere e anche alla stazione della metro rossa che la attraversa. La fermata, infatti, prende il nome dall’omonima porta che si trova in superficie, anche se nelle prime versioni del progetto della M1 doveva chiamarsi Oberdan. Costruita tra le stazioni della prima tratta, da Marelli a Lotto, della linea 1 della metropolitana, entra in servizio ufficialmente il 1º novembre 1964. La linea rossa negli anni subisce più interventi e, grazie a questi, oggi è tra le più antiche ma anche tra le più moderne linee d’Italia, con 38 stazioni su un tracciato di quasi 26 chilometri e una crescita in termini di passeggeri con cifre record che – dal 2015 fino all’inizio della pandemia - si sono attestate al 5 per cento all’anno.

Torniamo però al fulcro di questo nostro viaggio, la fermata di Porta Venezia, una stazione sotterranea a due binari, uno per ogni senso di marcia, serviti da due banchine laterali che dista circa 600 metri dalla stazione di Palestro e 700 metri da quella di Lima, sulla via dello shopping di Corso Buenos Aires. A partire dal 1997, con l'apertura della stazione ferroviaria di Milano Porta Venezia, diventa un nodo di interscambio con il passante ferroviario. Con i suoi ampi spazi, poi, si presta anche a diventare location ricca di fascino per eventi e iniziative, ultimo in ordine di tempo il fuori salone del 2019 quando tra le varie attività del quartiere si stabilisce qui l’headquarter di un evento che trasforma il mezzanino della di Porta Venezia in spazio espositivo, esperienziale e dedicato ai talk.

Oggi Porta Venezia è al centro di uno dei quartieri più vivaci e vitali della città, tanto da entrare, nel 2020 nella classifica dei 40 quartieri più “cool” al mondo stilata dalla rivista britannica Time Out, che ogni anno stila la classifica aggiornata dei luoghi urbani più trendy, secondo un criterio che tiene conto di diversi fattori: locali, cibo e divertimenti, ovviamente, ma anche cultura e senso della comunità. Unico quartiere italiano in classifica, si piazza al 35esimo posto, in una graduatoria che vede sul podio Esquerra de l’Eixample a Barcellona seguita da Downtown Los Angeles e Sham Shui Po a Hong Kong. Porta Venezia conquista il suo posto in classifica anche grazie alla sua fermata piena di colore: "enormi arcobaleni danno il benvenuto appena uscito dalla metropolitana". Dal giugno 2018, infatti, le pareti della stazione sono state decorate con i colori dell'arcobaleno in sostegno del Gay pride, grazie al finanziamento di uno sponsor. L'intervento avrebbe dovuto essere temporaneo, ma nell'agosto 2018, il Sindaco Beppe Sala decide di mantenere per la fermata la decorazione con i colori dell’arcobaleno. Porta Venezia è la seconda stazione metropolitana del mondo a essere dipinta con questi colori: la prima è stata la fermata Beaudry della metropolitana di Montreal, in Canada.

Un viaggio davvero cool quello che ci ha portati fino in Canada, ma ora signori è il momento di salutarci. Solo un arrivederci in vista del prossimo tour virtuale tra i quartieri di Milano con Atm.