Una visita al Duomo di Milano non può mai mancare per chiunque arrivi in città. Una delle chiese più grandi del mondo, offre migliaia di dettagli e curiosità da non perdere per chiunque ci arrivi per la prima volta o torni a rivederlo.

 

Ricorda che per entrare nel Duomo è necessario acquistare il biglietto: qui puoi comprarlo online.

 

Qui trovi 10 curiosità da non perdere durante la visita. Apri gli occhi, alza la testa verso le guglie e partiamo!

1. La Statua della Libertà è nata a Milano

Prima di entrare in Duomo per la visita, osserva l’esterno: il Duomo è costruito in marmo di Candoglia, che arriva dalla cava che è dedicata solo alla costruzione della Cattedrale sin dalla fine del ‘300, quando il Duomo fu fondato. Anche le statue sono scolpite nel marmo, e sopra la porta centrale del Duomo, sul lato sinistro del balcone, ce n’è una molto particolare: sembra proprio uguale alla Statua della Libertà che si trova a New York.

 

In realtà, è la statua de La Legge Nuova scolpita da Camillo Pacetti nel 1810: si dice che fu proprio lei la fonte di ispirazione di Frédéric Auguste Bartholdi per la creazione della Statua della Libertà che tutti conosciamo.

 

Come dice un detto Milanese: “Se qualcosa non c’è a Milano, allora non esiste”!

2. Un drago dorme sulla facciata del Duomo

Sei ancora davanti al portone centrale del Duomo: ora avvicinati alla parte destra del portone per ammirare le sculture nel marmo che decorano il profilo della porta. Qui a destra, un po’ più in alto rispetto al livello dei tuoi occhi, puoi ammirare una delle creature mitologiche che popolano la storia della città: il drago Tarantasio. Certo, questa scultura assomiglia forse a un dinosauro o a un drago ancora piccolo, ma la storia che lo accompagna è molto affascinante.

 

La leggenda dice che un drago, Tarantasio appunto, infestasse un lago acquitrinoso che oggi non esiste più nella zona di Lodi (il mostro di Lochness della Lombardia!). Mangiava bambini ed esalava fiato pestilenziale, causando morte e distruzione in tutta la zona. Umberto, capostipite della famiglia Visconti (futuri signori di Milano), si offrì di uccidere il mostro… e ci riuscì.

A ricordo della sua impresa, il simbolo della famiglia rimase sempre un biscione (cioè il drago) con un bambino in bocca. Il biscione si può vedere ovunque in città, sugli antichi palazzi, sulle fontanelle pubbliche e anche nello stemma dell’Inter e dell’Alfa Romeo. E, ovviamente, tra le statue del Duomo, che raccontano la storia della città come nessun’altro.

3. Cerca il tuo segno zodiacale sul pavimento del Duomo

Entra in Duomo: a poca distanza dalla porta guarda il pavimento e vedrai una linea di ottone che attraversa tutta la larghezza della cattedrale da destra a sinistra. Lungo questa linea, a intervalli regolari, puoi trovare delle mattonelle di marmo su cui sono rappresentati i segni zodiacali. Mentre cerchi il tuo, ti raccontiamo che cos'è questa stranezza: è una meridiana, cioè un “orologio” solare.

 

Guardando la volta della prima cappella a destra puoi vedere un buco nel soffitto: attraverso di esso a mezzogiorno (solare, quindi spostato di 25 minuti rispetto a quello segnato dall'orologio) entra un raggio di sole che, a seconda del mese, va a colpire il segno zodiacale del periodo.

 

La meridiana fu costruita nel 1786 dagli astronomi dell’Osservatorio Astronomico di Brera, e periodicamente viene “modificata” perché continui ad essere funzionante nonostante i cambiamenti portati dal tempo, come ad esempio l’abbassamento del pavimento dopo la costruzione della linea della metropolitana che passa sotto il Duomo.

4. Cerca le statue che già erano al loro posto prima della scoperta dell’America

La costruzione del Duomo è iniziata nel 1386 a partire dall’abside: questo significa che tutta la parte finale della cattedrale era già in piedi prima della scoperta dell’America nel 1492. Alza quindi lo sguardo verso le statue che si trovano nei capitelli delle colonne attorno all'altare: erano già qui prima che Cristoforo Colombo avvistasse la costa del nuovo continente!

 

Una cosa da sapere è anche che il Duomo è l’unica chiesa al mondo che ha statue nei capitelli delle colonne, e il numero delle statue che si trovano dentro e fuori la cattedrale è il più alto mai raggiunto: sono 3400.

 

Visto che stiamo dando i numeri, eccone qualcun altro: le colonne del Duomo sono 52, come le settimane dell’anno. Il Duomo è lungo 158 metri, ha 164 finestroni, 135 guglie, 410 mensole e 746 mensolette, e pesa 325.000 tonnellate.

5. Nel Duomo è conservato uno dei chiodi della crocifissione di Cristo

Stando nella navata centrale, alza gli occhi verso il soffitto dell’abside: vedrai una piccola luce rossa davanti ad una grande forma metallica circolare. È il tabernacolo incastonato nel soffitto ad un’altezza di 40 metri che custodisce la reliquia del Santo Chiodo, cioè uno dei chiodi utilizzati durante la crocifissione di Cristo. 

 

Il chiodo viene tolto dal reliquiario e portato sull'altare del Duomo solo una volta all'anno, a settembre, grazie ad una delle cerimonie più suggestive e curiose della tradizione milanese: il rito della Nivola, in cui si usa un “ascensore” a forma di nuvola. Scopri i dettagli qui.

6. Un horror ante litteram: San Bartolomeo scorticato

Nel transetto destro, vicino alla porta d’uscita, si trova una statua che può essere definita un horror ante litteram: la statua di San Bartolomeo scorticato.
Il santo porta sulle spalle non un mantello, come potrebbe sembrare, ma la propria pelle. Secondo la tradizione infatti San Bartolomeo, discepolo di Gesù, morì scorticato vivo. Il corpo quindi, senza pelle, raffigura come in uno studio anatomico i muscoli e i vasi sanguigni del corpo con un realismo sorprendente, quasi “horror”. 

 

La statua suscitava talmente tanto interesse che fu spostata dall'esterno, dove si trovava prima, all'interno del Duomo, per poter essere meglio ammirata. Ancora oggi è una delle curiosità più amate da turisti e milanesi.

7. Il cinema in technicolor e lo zafferano nelle vetrate

Il Duomo ha 55 vetrate monumentali, le prime della fine del 1300, le ultime della fine del ‘900. Il punto migliore per ammirare questo spettacolo è l’abside, dove le tre immense vetrate dipingono con i loro colori il pavimento del corridoio che corre tutto intorno al retro dell’altare.

Rappresentano storie del Vecchio e Nuovo Testamento (le due laterali) e l’Apocalisse (centrale), e sono impressionanti per la loro dimensione e quantità di figure. Sono la “Bibbia dei poveri”, poiché anche chi non sapeva leggere poteva imparare la storia della salvezza osservando le figure. Come ha detto Bono degli U2 in una intervista: “Quegli artigiani cristiani avevano inventato il cinema... luce proiettata attraverso il colore per raccontare la loro storia”.

 

Grazie alle vetrate del Duomo si dice che sia stato inventato il risotto alla Milanese: lo zafferano, ingrediente essenziale della ricetta, veniva utilizzato per creare i vetri di colore giallo utilizzati nella cattedrale. Qualcuno, ispirato dal colore, pensò di utilizzarlo per cucinare un risotto… e il resto è storia!

8. La Madonna delle Rose… senza rose

Vicino alla sacrestia settentrionale si trova un quadro con una storia particolare. E’ la Madonna delle Rose, ma se guardate bene vi accorgerete che nel quadro non è rappresentato neanche uno di questi fiori

 

Il nome deriva da un miracolo che avvenne all'inizio del ‘400. La città era assediata dal figlio di Bernabò Visconti ed era ormai ridotta alla fame: i soldati decisero così di utilizzare i blocchi di marmo destinati alla costruzione del Duomo come proiettili con cui caricare le catapulte. Una donna, che era solita recarsi in Duomo per pregare davanti a questa immagine della Vergine, temendo che un sacrilegio del genere portasse sventura alla città, portò davanti alla Madonna un mazzo di rose per scongiurare questo pericolo. Per diversi giorni non poté più recarsi in chiesa per pregare, ma quando il figlio venne ferito si fece forza e tornò davanti alla Madonna per pregare: mentre recitava il rosario, si accorse che il mazzo di rose, ormai appassito, tornava miracolosamente a fiorire davanti ai suoi occhi. Una volta a casa, trovò il figlio guarito.

 

Per questo, il quadro è conosciuto ancora oggi come Madonna delle Rose. 

9. Il tesoro nascosto sotto il sagrato

Prima di uscire noterai una scala vicino alla controfacciata che scende sotto il Duomo: porta ad uno dei segreti della cattedrale che è stato scoperto solo nel ‘900.

Scavando per costruire la linea Rossa M1 della metropolitana che passa proprio qui sotto, gli ingegneri scoprirono i resti dell’antico Battistero del Duomo sotto il sagrato. E’ possibile quindi scendere sotto il livello del pavimento e visitare il luogo dove fu battezzato Sant'Agostino dal Vescovo Sant'Ambrogio.

 

E’ ancora conservata la vasca ottagonale originale e sono visibili i resti delle mura della Basilica antica che sorgeva prima della costruzione del Duomo. Un vero e proprio tuffo nella città romana: il Battistero infatti risale al IV secolo!

 

Curiosità: perché il Battistero ha 8 lati? L’indicazione di costruire i battisteri con 8 lati fu emanata da Sant'Ambrogio stesso, che simbolicamente voleva indicare il passaggio dal Vecchio al Nuovo Testamento, quindi dalla vita prima di Cristo alla vita nuova cristiana, attraverso i numeri. 7 infatti è il numero tradizionale dell’Antico Testamento, mentre 7 +1, cioè 8, indica il “di più” portato da Gesù, rappresentato dall'aggiunta di un lato alla costruzione.

10. L’unica chiesa al mondo con il tetto completamente calpestabile

Una volta usciti la visita non è finita: ti consigliamo di salire sulle terrazze del Duomo per una esperienza indimenticabile.

251 gradini per arrivare sul primo livello o una veloce salita in ascensore portano sugli 8000 mq delle terrazze, il tetto calpestabile di una cattedrale gotica più grande del mondo!

 

Una selva di guglie tra cui perdersi, migliaia di particolari scolpiti nel marmo si aprono come un libro da sfogliare con calma e ammirare alzando lo sguardo. 

 

Ti indichiamo solo due dettagli da non perdere, ma aguzza lo sguardo e cerca quelli che ti colpiscono di più! Innanzitutto, mentre sali la scaletta che porta dal primo livello alla sommità delle terrazze, guarda le decorazioni scolpite lungo la scala verso la facciata: troverai gli abitanti abituali della piazza, i piccioni, immortalati anche qui!

 

Una volta arrivato in cima, guarda le guglie verso la piazza: al margine sinistro ne troverai una in cui sono rappresentati due pugili che combattono. Pugili su una cattedrale? Sì: sono stati scolpiti per celebrare il grande pugile italiano famoso in tutto il mondo, Primo Carnera.

 

Alza ora lo sguardo verso il panorama mozzafiato che si gode dalle guglie: le montagne e i grattacieli da una parte, la città dall'altra. Le terrazze sono infatti una dei 10 luoghi da non perdere da cui osservare Milano dall'alto.

11. Un numero in più per il simbolo di Milano: la Madonnina

Dall’alto ti osserva la Madonnina: la statua completamente coperta d’oro si trova a 108.5 metri d’altezza e sovrasta il Duomo. Moltissime sono le curiosità riguardanti l’amata protettrice della città: ad esempio, non tutti sanno che l’alabarda (una lancia di origine longobarda) che stringe nella mano destra funge da parafulmine, per proteggere il Duomo e l’intera città.

 

Per una legge degli anni ’30 nessuna costruzione in città poteva superare in altezza la Madonnina, ma quando fu costruito il Grattacielo Pirelli, il primo della città, l’altezza fu superata. Per questo è iniziata una nuova tradizione: quando un edificio supera i 108.5 metri, sulla sua sommità viene posta una copia in scala della Madonnina, perché la protettrice della città rimanga sempre nel punto più alto. Per questo si trovano copie sul tetto del Grattacielo Unicredit e del “Dritto” a CityLife, che si sono passati il testimone di edificio più alto di Milano.

 

Altra curiosità è che, in particolari giornate dell’anno, all'alabarda viene issata una bandiera italiana per celebrare festività e ricorrenze. La tradizione è nata durante le Cinque Giornate del 1848, quando due patrioti alzarono il tricolore sulla statua per segnalare l’evacuazione della città da parte delle truppe austriache. La vista rincuorò la città e risvegliò l’orgoglio nei combattenti delle barricate, portandoli alla vittoria. Qui trovi il calendario dell’imbandieramento.