Le mostre da non perdere in primavera 2024

Da Picasso, Cézanne e Renoir ai grandi fotografi e artisti contemporanei

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A partire da Cézanne e Renoir a Picasso, tra fotografia e arte contemporanea, scopri le mostre da non perdere in primavera.

 

Se vuoi conoscere il programma di tutto l’anno, qui trovi le mostre a Milano nel 2024.

Cézanne | Renoir. Capolavori dal Musée de L’Orangerie e dal Musée D’Orsay

Palazzo Reale - Dal 19 marzo al 30 giugno 2024

Ad aprile 2024 l’Impressionismo compie 150 anni: per celebrare l’anniversario, Palazzo Reale apre le sue porte ad Auguste Renoir (1841-1919) e Paul Cézanne (1839-1906). 

 

Dal 19 marzo al 30 giugno cinquantadue capolavori provenienti dal Musée d’Orsay e dal Musée de l’Orangerie di Parigi ripercorrono la vita e l’opera di Cézanne e Renoir, mettendo a confronto opere e carriere.

Il primo con la sua arte rigorosa e geometrica, il secondo con la sua poetica più rotonda e armonica, hanno influenzato la successiva generazione di pittori e l’arte moderna: da non perdere nel percorso il confronto tra due opere di Cézanne e Renoir con due dipinti di Pablo Picasso.

 

I due grandi maestri della pittura francese, diventati amici già dal 1860, ammiravano l’opera l’uno dell’altro, e coltivavano un interesse condiviso per alcuni generi, come la natura morta, il paesaggio, il ritratto e il nudo.

 

Tra le sale scopri i ritratti dei figli dei due artisti, le opere en plein air come Paysage au toit rouge ou Le Pin à l'Estaque di Cézanne, la serie dei bagnanti e le nature morte: indimenticabili le mele di Cézanne e i fiori di Renoir.

 

Palazzo Reale

Da € 13 a € 17

Come arrivare: metropolitana linea rossa M1 e linea gialla M3 fermata Duomo

Picasso. La metamorfosi della figura

MUDEC – Museo delle Culture - Dal 22 febbraio al 30 giugno 2024

Picasso è famoso per la sua decostruzione delle figure e dei volti, rivoluzione straordinaria nella storia dell’arte che ha cambiato per sempre tutto ciò che è venuto dopo di lui. È essenziale però, per comprendere davvero il suo modo di pensare e creare, andare alla scoperta della sua conoscenza dell’arte primitiva, africana, egizia, greca. Picasso, infatti, non considerava nessuna arte “primitiva”: sottolineava “Non c’è né passato né futuro nell’arte. Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non ha significato”

 

Lungo tutta la sua vita, l’artista ha approfondito l’essenza e il significato di queste epoche artistiche, inglobandole nelle sue opere: ha compiuto una metamorfosi delle figure costante, arrivando ai capolavori che tutti conosciamo.

 

La mostra Picasso. La metamorfosi della figura al MUDEC – Museo delle Culture dal 22 febbraio al 30 giugno racconta questa costante rielaborazione intellettuale e l’eredità artistica della sua visione. Più di quaranta opere tra dipinti, sculture, insieme a 26 disegni e bozzetti di studi preparatori, ci guidano alla scoperta della rivoluzione portata avanti dall’artista spagnolo.

 

Da non perdere la Femme nue, opera che fu preludio al capolavoro Les Demoiselles d’Avignon, esposta accanto a maschere africane in un dialogo sorprendente.

 

Mudec - Museo delle Culture

Da € 10 a € 18

Come arrivare: metropolitana linea M2 Verde fermata S. Agostino; tram 14 fermata Piazza del Rosario; bus 68, 90/91

Martin Parr. Short & Sweet

MUDEC – Museo delle Culture - Dal 10 febbraio al 30 giugno 2024

Tutti noi abbiamo fatto cose normali e anche un po’ cliché come fare una foto fingendo di sorreggere la Torre di Pisa, o scattare un selfie davanti ad opere d’arte famosissime, o, semplicemente, prendere il sole sdraiati su una spiaggia. La fotografia di Martin Parr ha come soggetto proprio questi momenti, ma mette al centro il dettaglio eccentrico del quotidiano: il suo obiettivo ci mostra con colori saturi e accesi l’ordinario secondo un punto di vista insolito.

 

La mostra Short & Sweet al MUDEC – Museo delle Culture dal 10 febbraio al 30 giugno, curata dall’artista stesso in collaborazione con Magnum Photos, presenta più di 200 scatti che attraversano tutta la produzione di Parr, dalle prime immagini in bianco e nero al colore degli ultimi anni.

 

Sotto la sua lente oggetti insignificanti diventano centrali, colori sgargianti colpiscono e trasformano i luoghi comuni, vite normali si trasformano grazie a sguardi nuovi. Dal cibo alle spiagge, dai corpi in movimento alla staticità, immergiti nell’immaginario kitsch di uno dei grandi fotografi contemporanei.

 

Mudec - Museo delle Culture

Da € 7 a € 18

Come arrivare: metropolitana linea M2 Verde fermata S. Agostino; tram 14 fermata Piazza del Rosario; bus 68, 90/91

Brassaï. L’occhio di Parigi. Opere 1930 - 1958

Palazzo Reale – Dal 23 febbraio al 2 giugno 2024

Una mostra che è il racconto di una storia d’amore: quella tra Brassaï, fotografo ungherese, e Parigi, sua città d’adozione e luogo d’elezione. Da Montparnasse ai quartieri malfamati fino ai grandi monumenti, i suoi scatti raccontano gli angoli della città e le persone che la vivono. 

 

Il suo grande amico Henry Miller lo chiamava “l’occhio vivo” della fotografia: la mostra a Palazzo Reale dal 23 febbraio al 2 giugno racconta attraverso più di 200 stampe la vita della Parigi dagli anni ’30 attraverso l’obiettivo di uno dei grandi fotografi del ‘900. 

 

Brassaï ha scattato ritratti di Pablo Picasso, Alberto Giacometti, Salvador Dalí, Henri Matisse, e ha vissuto dall’interno la storia del movimento surrealista. 

Scopri la bellezza creata dal grande fotografo e il suo amore per la Ville Lumière: da non perdere Les escaliers de Montmartre (Le scale di Montmartre) e gli scatti provenienti dalla raccolta The Secret Paris of the 30’s, che include immagini ritenute troppo scandalose in quegli anni, che sono entrate nella cultura contemporanea.

 

Palazzo Reale

Da € 13 a € 17

Come arrivare: metropolitana linea rossa M1 e linea gialla M3 fermata Duomo

Adrian Piper. Race Traitor

PAC – Padiglione d’arte contemporanea - Dal 20 marzo al 9 giugno 2024

Un’artista, ma anche una filosofa, che chiede a ciascuno di noi di confrontarsi con verità su noi stessi e sulla società in cui viviamo. Adrian Piper arriva al PAC – Padiglione d’arte contemporanea dal 20 marzo al 9 giugno, nella prima retrospettiva a lei dedicata in Europa.

 

Le sue opere sono dipinti, sculture ma anche performance e interventi in luoghi pubblici, tutte rivolte alla promozione della lotta contro il razzismo, la misoginia, la xenofobia, l’ingiustizia sociale e l’odio, su tutti i fronti.

 

Un’arte concettuale che ci interroga e ci muove, che le ha valso il Leone d’Oro alla Biennale 2015. Da non perdere le opere in prestito da MoMa e Guggenheim di New York, MoMa di San Francisco, MCA di Chicago, MOCA di Los Angeles e Tate Modern di Londra.

 

PAC – Padiglione d’arte contemporanea

Da € 4 a € 8

Come arrivare: metropolitana linea M1 Rossa fermata Palestro e linea M3 Gialla fermata Turati; Bus 61, 94; tram 1

Aldo Fallai per Giorgio Armani: 1977 / 2021

Armani/Silos – Dal 5 dicembre 2023 all’11 agosto 2024

Quando Giorgio Armani era ancora un giovane stilista freelance a metà anni ’70 ha incontrato Aldo Fallai, un grafico diplomato all’Istituto d’Arte con una grande passione per la fotografia. Il resto è storia: fino al 2000, e poi ancora negli ultimi anni fino al 2021, Fallai e Armani hanno creato un’estetica che è entrata nell’immaginario collettivo.

 

Fallai presenta le creazioni di moda con il suo inconfondibile stile in bianco e nero che richiama il cinema neorealista, la pittura di Caravaggio e quella manierista: sono immagini senza tempo, che mostrano la miglior vita possibile. Guardando i suoi scatti ci concentriamo sul carattere dei personaggi, e gli abiti sono un sottile complemento dell’essere: è la perfetta rappresentazione dell’idea di Armani per cui eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare.

 

250 fotografie raccontano decenni di lavoro insieme: c’è la foto con il tigrotto, realizzata a Palermo, quando la troupe si rifugia in un giorno di pioggia al circo Togni; c’è la donna in carriera, sguardo dritto verso un radioso futuro, in mezzo alla folla in via Durini, sotto gli uffici Armani. C’è la laguna veneta evocata in studio, e le statue del Foro Italico, tradotte in un gioco di ombre nette e grafiche.

 

Dice Armani: “Lavorare con Aldo mi ha permesso, fin da subito, di trasformare in immagini reali la fantasia che avevo in mente: che i miei abiti non erano soltanto fatti in una certa maniera, con certi colori e materiali, ma rappresentavano un modo di essere, di vivere. Perché lo stile, per me, è un’espressione totale”.

 

Armani/Silos

Da € 6 a € 12

Come arrivare: metropolitana linea M2 Verde fermata Porta Genova; tram 14

Nari Ward

Pirelli HangarBicocca - Spazio Navate - Dal 28 marzo al 28 luglio 2024

Nari Ward aveva già affascinato Milano nel 2022 con Gilded Darkness, l’installazione alla Piscina Romano in cui aveva coperto l’acqua con una distesa dorata di coperte termiche galleggianti, ad indicare la necessità di tornare a prendersi cura degli altri.

 

Ward torna all’Hangar Bicocca dal 28 marzo al 28 luglio con Tempo e Performatività, una selezione di opere che indaga il tema del tempo attraverso video, lavori sonori, sculture performative e installazioni.

 

Le opere sono create riutilizzando oggetti di recupero, dandogli nuova vita e riflettendo sull’idea di memoria e trasformazione. Domande spirituali e concettuali si incontrano per parlare di aspetti sociali e politici quali identità, questioni razziali, giustizia e consumismo, aprendo a nuove possibilità.

 

Un programma di azioni collaborative dal vivo si svolgono durante l’esposizione, per unire anche l’aspetto performativo, essenziale nella poetica di Ward.

 

Pirelli HangarBicocca

Ingresso gratuito

Come arrivare: metropolitana linea M5 Lilla fermata Ponale poi pullman 51 (Direzione Cimiano M2) fermata Via Chiese – HangarBicocca