Quando: tutti i giorni dalle ore 18 alle 21 circa, con alcune eccezioni che prolungano l’atmosfera fino a tarda notte.
Dove: ovunque in città
Nel corso della tipica giornata milanese, scandita dal ritmo frenetico di studio e lavoro, l’aperitivo rappresenta quel piacevole momento di transizione che prepara alla cena, ed è dedicato alla condivisione di idee e parole, agli incontri, alle conversazioni brillanti. Un momento quasi “mistico”, che volge al tramonto ma che porta con sé tutta la ricchezza della giornata trascorsa e la spensieratezza dello stare in compagnia.
Se vuoi trovare l’ispirazione per i tuoi progetti di domani, chiacchierare davanti a un buon drink e assaggiare le pietanze tipiche (milanesi o esotiche) a un prezzo economico, l’aperitivo è la chiave per connetterti allo spirito di Milano e dei suoi abitanti. Che sia organizzato per trascorrere del tempo con la famiglia, ridere con gli amici, o scoprire il lato più spiritoso dei propri colleghi, l’aperitivo rappresenta l’occasione per sdrammatizzare la fatica accumulata e fare il pieno di energia.
Dal tramonto all’alba, i locali degli aperitivi lasciano spazio a movimenti di cultura parallela, diventando factory creativa, “piazza”, location privilegiata per mostre, concerti, happening culturali, festival ed eventi, area di co-working, occasione di formazione e di crescita personale. Elemento immancabile il cocktail, alcolico o soft, tradizionale o innovativo, e gli appetizer di accompagnamento, per rendere più piacevole il naturale flusso dei pensieri.
A Milano la formula è variabile: si passa dagli aperitivi itineranti, che utilizzano i social network per creare occasioni di degustazione “live” in luoghi sempre diversi della città, ai locali più popolari della movida.
Evergreen la centralissima zona del Duomo – un classico rivisitato da un tocco glamour. La key-word per descrivere l’atmosfera è panorama, accessibile dai numerosi roof top bar che lasciano spazio a viste mozzafiato e alla sensazione di camminare sulla città che non dorme mai. L’atmosfera è cool ma rilassata. Se soffrite di vertigini, ci sono numerosi locali in grado di soddisfare qualsiasi necessità eno-gastronomica, dalle “bistronomique” nostrane alle fornerie che restano aperte per l’aperitivo e oltre, l’offerta è turistica ma anche dinamica.
I Navigli sono da sempre considerati l’epicentro dell’aperitivo milanese. Oltre alla quantità di locali dedicati, qui è possibile intercettare il mood creativo della città, che si esprime nel romanticismo dei canali, nel fascino rétro e radical chic dei negozi, nella proposta gastronomica quasi “sartoriale”. La Darsena, con il suo molo, il viavai di biciclette e lo stile smart che la contraddistingue, presenta diverse opportunità “alternative” e golose per godersi il paesaggio quasi vacanziero, nella massima spensieratezza.
L’ape culturale è di casa in una delle zone più fashionable della città - Porta Genova/Via Tortona: qui l’arte culinaria si fonde con la fantasia, e l’aperitivo non si limita a puro intrattenimento del gusto, ma combina diverse attività ricreative per corpo e mente (tra DJ set, yoga per surfer e revival party) spesso prolungandosi fino al mattino.
Spostandosi a Nord Est si incontra il massimo fermento di Porta Romana, quartiere che raccoglie diverse anime e si esprime in tutta la sua poliedrica natura. L’offerta è vivace e vastissima: dai chioschi per veri gourmand al mood contadino; dall’aperitivo a piedi nudi a bordo piscina a quello immerso nella scena musicale alternativa. I caffé si caratterizzano per l’aspetto shabby-chic e la rivisitazione in chiave futurista dello stile post-industriale, l’attenzione per i “diversi” in cucina (vegetariani, vegani, bio) e per la genuinità dei prodotti offerti.
Il luogo più stylish è Porta Venezia, culla del Pride. Tante le enoteche e wine room per degustazioni eno-gastronomiche, in un’atmosfera moderna e glamour, con un tocco wild.
Spirito indie in Città Studi/Piola/Lambrate: qui il mood dell’aperitivo è fresco e casual, oltre che eco-sostenibile. Si prosegue verso Stazione Centrale, luogo di passaggio per i viaggiatori, ma anche punto di incontro per le compagnie di amici che progettano nuove avventure. In Buenos Aires/Lima un tocco di glam design e attenzione alla proposta culinaria completano il quadro.
Il melting pot si unisce alla vocazione green tra il quartiere Isola e Chinatown: questa è l’area di massima di commistione tra culture, in cui l’aria del Nord si mescola a venti esotici, dallo spiccato carattere etnico. Qui è forte il senso di comunità: la contaminazione culturale corre nelle ex aree industriali oggetto di riqualificazione, nei cortili interni trasformati in locali, nel tocco familiare dei “bar di paese”. L’aperitivo è il pretesto per risvegliare il buonumore e stare bene insieme.
“Always on the run” a Parco Sempione, crocevia sempre in movimento di giovani, turisti e runner, che possono trovare fresco ristoro presso i chioschi e i chiringuito disseminati tra i sentieri che conducono al Castello Sforzesco. Numerose le manifestazioni che coinvolgono la piacevolezza dello street food e la musica live, anche all’insegna dell’Estate Sforzesca.
Poco lontana la zona di Brera, considerata tra le più caratteristiche della città per la raffinatezza e la particolarità dei locali bohemienne, i colori dei fiori a ornamento di negozi e bar, la tendenza pink e un’atmosfera à la Belle Époque che tanto sarebbe piaciuta al turista curioso protagonista Del film di Woody Allen “Midnight in Paris”. Questo è il luogo per incontrare i pensatori della città in un’atmosfera healthy e cheap&chic.
Pop vibes nelle zone “non più” periferiche/fuori mano da San Siro a Lorenteggio: largo alle cascine e ai sapori artigianali. Si brinda con birre home made, si mangiano prodotti del territorio, si ascolta musica indie e folk sotto le stelle, o ci si gode un film all’aperto. L’ideale per chi ha uno spirito più conviviale, familiare o alternativo, e desidera riconciliarsi con il mondo.
Sapete che l’aperitivo nasce come medicinale? Si scoprì, infatti, che le sostanze amare avevano la proprietà di stimolare il senso della fame. Dalla medicina all’aperitivo come lo si intende oggi il passo è relativamente breve.
Torino, fine del 1700: il signor Antonio Benedetto Carpano ha la geniale idea di vendere in bottiglia un vino aromatizzato con la china, che chiama vermouth. Inizia così l’abitudine di sorseggiare un bicchierino d’aperitivo al bar prima di cena e da Torino la nuova moda si diffonde nel resto d’Italia. A Milano, all’inizio del 1800, il signor Ramazzotti creò il famoso Amaro Ramazzotti. E arriviamo al 1862 quando il signor Gaspare Campari, proprietario di un noto caffè, lanciò sul mercato il Bitter, un nuovo aperitivo amaro che donne e uomini degustavano comodamente seduti in Galleria Vittorio Emanuele, all’ombra della Madonnina, in quello che diventerà il bar simbolo della città: il Camparino.
L’aperitivo si trasforma in fenomeno sociale. Il classico bicchiere di vino, accompagnato dalle olive “infilzate”, si trasforma in cocktail e la lista dei drink si allunga. Solo verso la fine del secolo si arricchisce anche quella degli stuzzichini, grazie all’eredità della moda statunitense dell’Happy Hour. Oggi esistono tantissimi locali che propongono infinite variazioni sul tema.