Per illuminare e far brillare l'inverno e le feste di Natale, abbiamo preparato una selezione delle mostre da vedere a Milano.
Da Picasso, Munch e Dubuffet all’arte contemporanea di Saodat Ismailova all’Hangar Bicocca, al fantastico mondo di Tim Burton alla Fabbrica del Vapore, fino alle mostre in Triennale, qui puoi trovare tutte le informazioni su cosa non perdere quest’inverno, in attesa delle mostre di Natale.
Dal 4 dicembre al 12 gennaio 2025 Sala Alessi a Palazzo Marino si veste di atmosfera natalizia grazie a Madonna con il bambino e i santi Simone e Giuda, nota come “La Madonna di San Simone”, di Federico Barocci, incorniciato da un'installazione scenografica illustrata da Carlo Scarpa.
Come ogni anno, la mostra è ad ingresso libero con visite guidate da storici dell’arte, per immergersi completamente nel mondo dell’arte rinascimentale e del Barocci, erede del classicismo di Raffaello.
Palazzo Marino
Ingresso gratuito
Aperta tutti i giorni dalle ore 9:30 alle 20:00 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura)
Chiusure anticipate – aperture posticipate
7 dicembre chiusura ore 12:00 (ultimo ingresso alle ore 11:30)
24 e 31 dicembre 2024 chiusura ore 18:00 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura)
Festività
8, 26 dicembre, 1 e 6 gennaio dalle ore 9:30 alle ore 20:00 (ultimo ingresso alle ore 19:30)
25 dicembre dalle 14:30 alle ore 18:30 (ultimo ingresso alle ore 18:00)
Come arrivare: metropolitana linea rossa M1 e linea gialla M3 fermata Duomo; tram Linea 1 fermata Teatro alla Scala e linee 2, 3, 12, 14, 15, 16, 19 fermata Duomo
Era già una delle mostre da non perdere in autunno, ma anche nel periodo invernale rimane una delle esposizioni da visitare.
Picasso lo straniero, dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025 a Palazzo Reale, indaga una parte non ancora studiata della vita e produzione dell’artista: il sentirsi, appunto, straniero e non accettato nella sua terra d’adozione, la Francia.
Picasso, nato nel 1881 a Malaga in Spagna, si stabilisce a Parigi nel 1904, diventando uno degli artisti più importanti del secolo. Non ottiene mai la cittadinanza francese, e da straniero vive infinite difficoltà, controllato dalla polizia perché schedato come anarchico e costretto a presentarsi ogni due anni alle autorità per fornire le impronte digitali.
Più di 80 opere in mostra, oltre a documenti, lettere, fotografie e video, ci fanno riflettere sui temi dell’accoglienza, dell’immigrazione e della relazione con l’altro. Essere “lo straniero” ha formato l’identità di Picasso, e ci costringe a riflettere sul mondo di oggi.
Palazzo Reale
Da € 13 a € 17
Come arrivare: metropolitana linea rossa M1 e linea gialla M3 fermata Duomo
Per molti è uno dei padri della pittura moderna, per tutti è l’autore di una delle opere più famose del mondo, riprodotta addirittura con i mattoncini Lego: L’urlo. Lui è Munch, pittore norvegese del secolo scorso, che è riuscito a rappresentare con i colori l’inquietudine umana.
In occasione degli 80 anni dalla morte, Palazzo Reale dedica all’artista la mostra Munch. Il grido interiore, da settembre 2024 a gennaio 2025. Oltre 100 capolavori dal museo Munch di Oslo ci portano in un viaggio attraverso i suoi colori che trasmettono sensazioni e sentimenti, frutto anche della conoscenza degli studi psicologici che proprio in quegli anni prendevano piede.
Il mal de vivre, per i francesi, o spleen, per gli inglesi, diventano quasi concreti nelle sue figure senza sguardo, nei paesaggi fragili e simbolici, nelle onde sonore dell’urlo che diventano pennellate di colore attorno ad un viso deformato.
Il percorso della mostra ci porta alla scoperta delle vicende personali dell’artista e delle varie fasi della sua carriera, per conoscere più a fondo uno dei padri dell’Espressionismo.
Palazzo Reale
Da € 13 a € 17
Come arrivare: metropolitana linea rossa M1 e linea gialla M3 fermata Duomo
Che arte può essere un’arte che si chiama “art brut", cioè "arte brutta"? Il suo “inventore”, Jean Dubuffet, ha dato questo nome a quella che poi diventerà una corrente artistica, nata dopo la II Guerra Mondiale, che ha influenzato gli artisti venuti nei decenni successivi.
L’arte di Dubuffet non è “brutta” solo nel senso che vuole rompere i canoni dell’arte tradizionale, ma perché vuole essere grezza, non filtrata. L’artista ha incontrato centinaia di malati ricoverati nei manicomi, per conoscere l’espressione artistica che veniva fuori dalle loro esperienze di vita difficile, dolorosa, ma che esprimeva un mondo immaginario: un’arte che rompe i legami con la realtà.
Anche l’arte dei bambini è diventata la base per l’arte di Dubuffet. Le opere dell’art brut rappresentano un linguaggio caotico, ipnotico, con colori violenti e raffigurazioni sorprendenti, caratterizzato da uno stile semplice e primitivo.
La mostra al MUDEC - Museo delle Culture dal 12 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025 presenta tutta la potenza di questa espressione artistica, con opere e documenti che collocano in una prospettiva storica l’invenzione del concetto di Art Brut, per poi passare alle opere che hanno accompagnato Dubuffet nella sua ricerca. Le numerose collezioni in mostra raccontano questo viaggio dell’art brut, che ha ispirato artisti come Keith Haring e Jean Michel Basquiat.
Un insieme di dipinti provenienti dai cinque continenti è legato alle tematiche del corpo e delle credenze, entrambe ricorrenti nell’Art Brut. Per i loro soggetti e le loro origini, queste opere e questi autori entrano particolarmente in risonanza con le collezioni del Museo, che sono testimonianza delle diverse culture del mondo.
MUDEC – Museo delle Culture
Da € 8 a € 16
Come arrivare: metropolitana linea M2 Verde fermata S. Agostino; tram 14 fermata Piazza del Rosario; bus 68, 90/91
“Mi piace l’arte arrabbiata. Un’arte che voglia sempre mettere in discussione il mondo”. La mostra al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea dal 27 novembre 2024 al 9 febbraio 2025 ripercorre l’intera produzione di Marcello Maloberti, artista contemporaneo che porta da tempo le sue opere nelle più prestigiose gallerie del mondo.
L’esposizione è una dedica a Milano, una dichiarazione d’amore che Maloberti rivolge alla città e ai suoi abitanti, un luogo carico di storia che lo ha accompagnato nella costruzione della sua carriera.
Le opere raccontano tutta la sua produzione, sottolineano il tema della sacralità e dell’elemento spirituale, in continuo rimando al quotidiano e all'elevazione della parola scritta sotto forma di poesia. Gli allestimenti sono stati pensati appositamente per dialogare con gli spazi interni ed esterni del PAC, creando un percorso alla scoperta della forza della parola e dell’incontro.
Perché come dice lo stesso Maloberti, “Credo molto nell’incontro con l’altro. L’ARTISTA È LO SPAZIO DELL’INCONTRO”. Prepariamoci quindi a questo incontro con l’artista, ma anche con noi stessi.
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Da € 4 a € 8
Come arrivare: metropolitana linea M1 Rossa fermata Palestro e linea M3 Gialla fermata Turati; Bus 61, 94; tram 1
Come sarebbe entrare nella mente di Tim Burton, regista di alcuni dei film più famosi per le loro storie strambe, le ambientazioni sorprendenti e l’immaginario affascinante? Semplice: ce lo fa vedere lui stesso con la mostra Tim Burton's Labyrinth, alla Fabbrica del Vapore dal 13 dicembre 2024 al 9 marzo 2025.
La struttura dell’esposizione non poteva essere altro che un labirinto: scegli quale porta aprire e vivi l’avventura che ti aspetta. Non saprai mai cosa troverai: saranno i personaggi di Nightmare Before Christmas, le foreste magiche di La Sposa Cadavere, gli strani macchinari di Charlie e la Fabbrica del Cioccolato, gli incredibili mondi di Alice nel Paese delle Meraviglie o le scenografie di Beetlejuice?
Osserva da vicino opere d'arte originali e immergiti in luci, suoni e scenografie dei suoi film.
Sta a te scegliere quali porte aprire. Sei pronto?
Fabbrica del Vapore
Da € 16 a € 18. Biglietto premium € 28
Come arrivare: metropolitana linea M5 Lilla fermata Monumentale o Cenisio; tram 10, 12, 14
Alberto Martini è uno dei maggiori illustratori italiani del Novecento: è noto per il suo tratto preciso e raffinato e l’uso della china, ma soprattutto per l’immaginario noir ed esoterico. Nella sua carriera ha creato immagini per edizioni di Dante Alighieri, Rimbaud, Baudelaire, William Shakespeare, ma soprattutto Edgar Allan Poe. Scheletri, mostri, scimmioni, corvi e teschi costituiscono il suo immaginario prediletto.
La mostra al Castello Sforzesco Alberto Martini: la danza macabra, aperta fino al 19 gennaio nelle Salette della Grafica ed organizzata per i 70 anni dalla morte, indaga il tema dell’allegoria della morte, affrontato da Martini in alcuni importanti lavori. Su tutti, L’Albo della morte (1894-1896), ciclo eccezionale di disegni, di chiara ispirazione nordica, per spingersi fino alle celebri cartoline della Danza macabra europea, pubblicate dall’editore Longo di Treviso in occasione del primo conflitto mondiale.
Accanto alle opere di Martini sono esposti esempi di grafica europea custoditi nelle raccolte del Castello.
L'ingresso è libero, da martedì a domenica dalle ore 10:00 alle 17:30 (ultimo ingresso ore 17:00).
Castello Sforzesco
Ingresso gratuito
Come arrivare: metropolitana linea M1 rossa fermate Cairoli e Cadorna-Triennale, linea M2 verde fermata Cadorna-Triennale e Lanza; tram 1, 2, 4, 12, 14, 27; bus 50, 57, 58, 61, 94
La mostra Baj chez Baj, a Palazzo Reale fino al 9 febbraio 2024, celebra Enrico Baj, uno dei maestri della neoavanguardia, a cento anni dalla nascita.
Più di cinquanta opere che, dai primi anni Cinquanta all’inizio del Duemila, raccontano l’arte di Baj attraverso l’adesione ai diversi movimenti artistici del tempo.
Non possono mancare i suoi personaggi, entrati nell’immaginario comune, come le Dame e i Generali, gli Ultracorpi, gli Specchi, i Mobili e i mostri dell’Apocalisse.
Un universo surrealista e insieme fantascientifico, che vuole scardinare il conformismo borghese e schierarsi contro ogni forma di potere costituito usando l’ironia e il grottesco.
Una delle sue opere più famose, I Funerali dell’anarchico Pinelli, viene esposta di nuovo dopo 12 anni: dopo la mostra, entrerà a far parte dell’esposizione permanente nelle sale appena riaperte del Museo del Novecento.
Palazzo Reale
Da € 10 a € 17
Come arrivare: metropolitana linea rossa M1 e linea gialla M3 fermata Duomo
Il nome Yoshitaka Amano forse dirà poco a chi non è appassionato del mondo dei manga, ma è un artista, character designer e illustratore giapponese, scenografo e costumista teatrale e cinematografico tra i più noti al mondo.
Ha creato personaggi iconici e influenti come Gatchaman, Tekkaman: The Space Knight, Hutch the Honeybee e Casshan, lavorato a serie di romanzi best-seller, come The Guin Saga e Vampire Hunter D. Ha illustrato per il popolare videogioco Final Fantasy, e ha vinto il Bram Stoker Award per la sua collaborazione con Neil Gaiman su Sandman, oltre a creare opere per Vogue.
Di lui affascina la capacità di fondere anime, videogiochi e arte contemporanea in un'unica, inimitabile visione artistica.
La mostra Amano Corpus Animae alla Fabbrica del Vapore, spin off di Lucca Comics & Games, raccoglie oltre 130 opere dai suoi studi di Tokyo che uniscono generazioni diverse. Accanto alle tavole sono esposti oggetti e filmati, per svelare tecniche, visioni e opere iconiche, ormai impresse nell’immaginario collettivo.
Fabbrica del Vapore
Da € 5 a € 16
Come arrivare: metropolitana linea verde M2 fermata Garibaldi e linea lilla M5 fermata Cenisio
Due fotografi, due decenni diversi, lo stesso luogo: questa è Insulae Aqua, la mostra all’Acquario Civico fino al 19 gennaio 2025. Gianni Berengo Gardin, uno dei fotografi italiani più importanti, e Filippo Romano, della nuova generazione degli anni 2000, sono protagonisti l’uno accanto all’altro con i loro scatti dedicati a Linosa.
La mostra è un elogio all’isola, un’indagine fotografica in ascolto del territorio e della comunità che abita questa piccola terra vulcanica incontaminata dai paesaggi peculiari e volti affascinanti. Le foto scattate in bianco e nero nel 1991 da Gianni Berengo Gardin si accostano al reportage a colori, realizzato tra il 2021 e il 2024, con quasi quaranta scatti di Filippo Romano.
Il racconto è quello della vita tra separazione dal mondo ed esperienza lirica di uno sguardo sempre rivolto all'infinito. Berengo Gardin documenta l’umanità straordinaria di una comunità partecipata e attiva, che vive la dimensione dell’isolamento con grande calore. Una testimonianza del vivere altrove, dove il tempo sospeso crea un legame sottile con l’indagine fotografica che Filippo Romano realizza oltre trent’anni dopo.
Acquario Civico
Ingresso gratuito con biglietto di ingresso all'Acquario (€ 5)
Come arrivare: metropolitana linea M2 verde fermata Lanza; tram 2, 4, 12, 14; bus 57
Entra nel mondo coloratissimo e sorprendente di Niki De Saint Phalle, artista franco-americana, famosa in Italia soprattutto per il Giardino dei Tarocchi tra Garavicchio e Capalbio in Toscana.
Le 110 opere in mostra al Mudec – Museo delle Culture dal 5 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025 raccontano la sua vita artistica, dagli esordi fino agli ultimi lavori, in un percorso che rivisita le opere “distruttive” create per esorcizzare i demoni dell’infanzia, accostate ai colori e i materiali attraverso cui ha espresso la propria identità, tra femminilità, sensualità e amore per la vita come creazione.
Le famose Nanas, figure di donna tondeggianti, colorate e polimorfe che campeggiano nelle collezioni di tutto il mondo, sono in mostra accanto ad una elegante selezione di vestiti della Maison Dior, che ricordano il suo passato di modella nei bellissimi scatti fotografici che la ritraggono, ma che contemporaneamente raccontano al pubblico una visione personale molto “pop” dell’arte. Pittrice, scultrice, autrice di film sperimentali, Niki De Saint Phalle è un’artista poliedrica da scoprire.
Una grande opera monumentale accoglie i visitatori all’esterno, fungendo da porta che conduce in questo mondo fantastico e ricco di spunti e significato.
Mudec - Museo delle Culture
Da € 8 a € 16
Come arrivare: metropolitana linea M2 Verde fermata S. Agostino; tram 14 fermata Piazza del Rosario; bus 68, 90/91
Uno dei fotografi più importanti del secondo dopoguerra, Ugo Mulas ha fermato su pellicola immagini che ci regalano una testimonianza critica della società contemporanea.
Partito dal quartiere degli artisti di Brera a Milano, la sua macchina fotografica ha immortalato i più grandi artisti del ‘900 come Max Ernst, Giacometti, Mirò, Morandi, Pasolini, fino ai grandi americani Frank Stella, Roy Lichtenstein, Jasper Johns, Robert Rauschenberg.
Ha dedicato un’intera collezione agli Ossi di seppia di Eugenio Montale, creando per ogni poesia una foto evocativa, sorprendendo Montale stesso per la sua capacità di cogliere il punto centrale delle composizioni.
Le oltre 300 fotografie in mostra raccontano dell’intera carriera di Mulas, inclusi i lavori per la moda con Mila Schön, in teatro con Strehler, il racconto dell’industria, con il lavoro su Olivetti, Pirelli, Bormioli e l’Italia del boom economico.
Esplora la storia del secolo scorso attraverso gli occhi di un fotografo unico.
Palazzo Reale
Da € 13 a € 17
Come arrivare: metropolitana linea rossa M1 e linea gialla M3 fermata Duomo
Ogni anno il Museo Diocesano offre alla città una mostra dedicata ad un’opera d’arte preveniente da grandi musei chiamata Un Capolavoro per Milano. Quest’anno è la volta di uno dei maestri del Rinascimento: Sandro Botticelli.
L’Adorazione dei Magi arriva dalla Galleria degli Uffizi per un’esposizione unica, arricchita da una parte introduttiva scenografica che aiuta ad entrare nel profondo di questo capolavoro senza tempo.
Commissionata dall’uomo d’affari Gasparre del Lama intorno al 1475 per la cappella dedicata ai Magi della Chiesa di Santa Maria Novella a Firenze, rappresenta l’episodio dell’omaggio dei Re Magi al Bambino, qui rappresentato al centro dell’opera tra le braccia di Maria.
Il soggetto è legato al nome del committente, Gasparre, come il più giovane dei Magi, ed è omaggio ai Medici, ferventi sostenitori della Compagnia dei Magi con sede a San Marco.
La capanna, in posizione centrale, è attorniata da moltissime figure in una grande varietà di pose e atteggiamenti: tra di loro si riconoscono i ritratti di componenti della famiglia Medici, oltre al committente – l’uomo canuto con il manto azzurro a destra – e Botticelli stesso, che si ritrae nel ragazzo biondo sulla destra rivolto verso lo spettatore.
Un’opera senza tempo tra le più importanti dell’arte italiana del Rinascimento, per festeggiare il Natale tra bellezza e storia. Fino al 2 febbraio 2025.
Museo Diocesano
Da € 7 a € 9
CHIUSO 25 e 26 DICEMBRE e 1 GENNAIO
Come arrivare: tram 2, 3, 14; bus 94
Saodat Ismailova (nata nel 1981 a Tashkent, Uzbekistan) è una regista che appartiene alla prima generazione di artisti dell'Asia centrale dopo l'era sovietica. Vive tra Parigi e Tashkent, e nei suoi film e installazioni esplora la memoria collettiva, i rituali e le tradizioni spirituali della sua terra d'origine, affrontando temi come l'eredità culturale, il ruolo delle donne e l'impatto umano sull'ambiente.
Il suo lavoro si distingue per l'uso di tempi dilatati e immagini che richiamano il cinema lento, spesso combinando filmati d'archivio installati all’interno di elementi scultorei tessili. Le sue opere creano narrazioni ipnotiche che si collocano tra cinema, suono e arte visiva.
Ispirata dalle radici spirituali e intellettuali della sua famiglia, intreccia miti e racconti personali per affrontare temi sociali come l'emancipazione femminile e l'identità.
La mostra SAODAT ISMAILOVA. A Seed Under Our Tongue al Pirelli HangarBicocca fino al 12 gennaio 2025 è la prima grande esposizione delle sue opere in Italia, che presenta più di dieci anni di carriera in un nuovo ambiente creato appositamente. L'artista offre ai visitatori un'esperienza onirica, esplorando le storie complesse e stratificate dell'Asia Centrale, al confine tra culture occidentali e orientali.
Il titolo Un seme sotto la nostra lingua è un riferimento alle nuove opere esposte: tra queste il film in progress Arslanbob (2023-24) e le sculture collegate, il seme d'oro di Amanat (2024) e il calco in resina di una grotta in The Mountain Our Bodies Emptied (2024). Prendendo spunto da una leggenda locale – che parla di un seme di dattero nascosto sotto la lingua e tramandato attraverso epoche e persone diverse fino a trasformarsi – la mostra riunisce dodici opere, sei film e sette sculture, che esplorano il concetto di trasmissione e l'idea, nelle parole dell'artista, "che siamo responsabili delle sette generazioni che ci hanno preceduto e delle sette che verranno dopo di noi".
Pirelli HangarBicocca
Ingresso gratuito
Come arrivare: metropolitana linea M5 Lilla fermata Ponale poi pullman 51 (Direzione Cimiano M2) fermata Via Chiese – HangarBicocca
A lei è dedicata una delle piazze ormai più famose di Milano nel cuore del quartiere di Porta Nuova, tra i grattacieli e il vecchio quartiere di Isola: Gaetana Emilia Aulenti, conosciuta da tutti come Gae Aulenti, è una delle figure più importanti del mondo del design e dell’architettura del secolo scorso e non solo.
Come diceva lei stessa, non era specialista di nessuna disciplina, ma spaziava da una all’altra, raggiungendo risultati sempre eccellenti: design, architettura, teatro, design d’interni, grafica sono solo alcuni dei suoi campi d’azione.
A lei dobbiamo Piazzale Cadorna a Milano, con le colonne rosse davanti alla stazione e la grande scultura Ago, filo e nodo commissionata per l’occasione, il Musée d’Orsay a Parigi, per cui trasformò la vecchia stazione ferroviaria in uno dei musei più famosi del mondo, o ancora il nuovo allestimento di Palazzo Grassi a Venezia.
E poi gli oggetti di design, come la Lampada Pipistrello o il Tavolo con ruote, gli allestimenti teatrali per Luca Ronconi, gli showroom per marchi famosi come Olivetti.
La mostra in Triennale Milano aperta fino al 12 gennaio 2025 racconta tutta la sua carriera, rappresentata in ambienti in scala 1:1, grazie ai materiali originali conservati nell’archivio milanese dell’architetto, tra disegni, fotografie e maquette.
Scopri il suo modo personale di vedere, immaginare e progettare la realtà che ha segnato il secondo Novecento e il nuovo secolo.
Triennale Milano
Da € 7,50 a € 15. Per visitare tutte le mostre in Triennale Milano è disponibile un biglietto giornaliero (€ 25)
Come arrivare: metropolitana linea M1 rossa e M2 verde fermata Cadorna-Triennale; tram 1, 10; bus 85
Elio Fiorucci è colui che ha trasformato le vetrine in palcoscenici, i negozi in concept store dove, oltre ad acquistare abiti, si ascolta musica, si scoprono riviste internazionali e oggetti provenienti da tutto il mondo, si ammira l’arte contemporanea. Ha rivoluzionato la moda italiana portandola sulla scena innovativa internazionale, anticipando tendenze che poi sarebbero diventate mainstream come i jeans attillati, introducendo il mix di lycra e denim.
Andy Warhol volle per lanciare il magazine Interview il negozio di Fiorucci nella 57esima strada a New York, consacrandolo definitivamente come the place to be, quasi uno Studio 54 fuori dalle mura dell’iconico locale delle star, che attirava intellettuali, performer e artisti.
La mostra dedicata ad Elio Fiorucci a Triennale Milano dal 6 novembre 2024 al 16 marzo 2025 intreccia moda e architettura, design e musica, arte e intrattenimento, per scoprire (o riscoprire) “il Duchamp della moda italiana", come lo definì il critico Gillo Dorfles.
Triennale Milano
Come arrivare: metropolitana linea M1 rossa e M2 verde fermata Cadorna-Triennale; tram 1, 10; bus 85
Un progetto molto atteso arriva in Fondazione Prada: dal 31 ottobre al 24 febbraio 2025 l’artista marocchina Meriem Bennani presenta For My Best Family, una nuova commissione, composta da una grande installazione meccanica e un film d’animazione inedito.
L’installazione Sole crushing anima centinaia di infradito in un balletto caotico, in un'ipnotica esibizione di movimento e suono. Vuole rappresentare una metafora della complessità e dell'interconnessione del nostro mondo contemporaneo, mettendo in evidenza le narrazioni emotive spesso trascurate incorporate negli oggetti di uso quotidiano.
Il lungometraggio originale For Aicha, diretto da Orian Barki e prodotto da John Michael Boling e Jason Coombs, è ambientato tra New York e Casablanca in un mondo popolato da animali antropomorfi e sospeso tra realismo, autobiografia e finzione. Bennani intreccia così elementi delle sue esperienze personali con temi culturali e politici più ampi, unendo il personale e l'universale, e invita gli spettatori a riflettere sulla propria posizione all'interno della società.
Fondazione Prada
Da € 7,50 a € 15
Come arrivare: metropolitana linea M3 fermata Lodi T.I.B.B.; tram 24; bus 65