Come molte altre capitali europee, tra la dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Milano abbracciò un nuovo movimento architettonico caratterizzato da linee aggraziate e forme fluide. Questo stile elegante, noto come Art Nouveau o Liberty, lasciò un segno indelebile per tutta la città. Per esplorare questa affascinante epoca, ti accompagniamo nel vivace quartiere di Porta Venezia.

Rinomato per lo shopping, i musei, la vita notturna, l’inclusività e l’architettura, ospita uno scrigno di gemme in stile Liberty come documentato nel libro “Il liberty a Milano”.

Casa Galimberti: il capolavoro dell’Art Nouveau

La nostra prima tappa ci porta a Casa Galimberti. Con la sua facciata completamente decorata da ceramiche dipinte e balconi in ferro battuto, questa casa privata è imperdibile. L’edificio non è aperto al pubblico e lo si può ammirare dall’esterno. A due passi: la Fondazione Rovati, un’istituzione culturale che ospita arte contemporanea ed etrusca in un connubio molto interessante e coinvolgente.

Palazzo Castiglioni: uno scandalo pionieristico

Proseguiamo verso Palazzo Castiglioni, uno dei primi edifici in stile Liberty della città che causò scandalo alla sua inaugurazione. Questa meraviglia architettonica era infatti conosciuta come “Ca’ delle chiappe”: all’epoca, le statue poste proprio accanto al grande portone d’ingresso raffiguravano due donne nude di schiena rappresentanti un’allegoria della pace e dell’industria. Dopo numerose lamentele da parte dei cittadini, l’architetto fu costretto a rimuoverle e sostituirle con dei motivi floreali intarsiati. Come molti altri edifici in stile Liberty della città, oggi è una casa privata e visibile solo da fuori. Nelle vicinanze: la GAM, la Galleria d’Arte Moderna della città; il PAC, Padiglione Arte Contemporanea; ma anche i due Quadrilateri: quello della Moda per lo shopping e quello del Silenzio per immergersi nella zona residenziale più ricercata della città.

Palazzo Berri-Meregalli: un’eccentrica grandiosità

Lasciati incantare da Palazzo Berri-Meregalli, un esempio degli ultimi anni del Liberty milanese. Il suo aspetto curioso e bizzarro con mattoni scuri, decorazioni in oro e piastrelle colorate attira inevitabilmente l’attenzione dei passanti. Il suo ingresso è ornato da intricati mosaici e sculture che ti lasceranno a bocca aperta. Oggi ospita residenze private e uffici, ma se si passa durante i giorni feriali quando la portineria è aperta, si può dare un’occhiata al cortile interno. Il pezzo più eccentrico è la statua della Vittoria Alata di Adolfo Wildt.

Casa Sola-Brusca: un citofono bizzarro

Casa Sola-Brusca è una tappa degna di nota per la stravagante particolarità alla sua porta d’ingresso: qui, è ancora in bella mostra il primo citofono di Milano, a forma di orecchio! Questa innovazione pionieristica per il suo tempo ha dato all’edificio il soprannome di “Ca’ dell’orègia” (casa dell’orecchio). È una casa privata e il citofono non è più in uso, ma è ancora in mostra per i passanti.

Casa Ferrario: un’ode all’eleganza

La nostra destinazione finale ci porta a Casa Ferrario, un eclettico edificio privato, tra i primi esempi di Liberty milanese. È decorato da eleganti balaustre in ferro battuto che definiscono motivi floreali, tra cui si distinguono delicate farfalle.   Siamo in via Spadari, una delle strade con una grande concentrazione di gastronomie, bar, gelaterie e ristoranti, apprezzati sia da chi lavora negli uffici del centro sia dai turisti.

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Iniziativa realizzata con le risorse del Piano di Sviluppo e Coesione del Ministero del Turismo