Magenta - San Vittore

Lo scrigno dei capolavori della città

lI quartiere che si dipana a occidente del Duomo, da Santa Maria delle Grazie con il Cenacolo Vinciano fino a Piazzale Baracca e a sud oltre la casa circondariale di San Vittore fino a viale Papiniano, è pieno di palazzi ottocenteschi e novecenteschi abitati da famiglie agiate e istituzioni prestigiose, come la rappresentanza milanese della Commissione Europea, nel Palazzo delle Stelline, che ospitava le orfane di Milano.

 

Importante istituzione culturale presente nel quartiere è il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci: amatissimo da grandi e piccini non solo per le esposizioni e i laboratori, ma anche per il sottomarino Toti presente in cortile.

 

Caffè e pasticcerie lussuose danno al quartiere un sovrappiù di sofisticazione, insieme a luoghi cult come la Galleria Rossana Orlandi, anche se oltre le concessionarie di Ferrari e Lamborghini si staglia minacciosa la prigione milanese per eccellenza, materializzazione con pianta a stella esagonale del Panopticon descritto da Jeremy Bentham.

 

 

COME CI SI ARRIVA
Tram 16 - M1/M2/FN Cadorna, M2 Sant’Agostino - Bus 50, 58, 68

 

COSA C'È DA VEDERE
L’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci è secondo solo alla Gioconda come il dipinto più celebre al mondo. Con il bestseller di Dan Brown l’ammirazione internazionale per la fragile opera custodita nel Cenacolo Vinciano è sensibilmente cresciuta. Dopo essere stata salvata dai bombardamenti e ampiamente restaurata, poiché la tecnica impiegata da Leonardo in alternativa all’affresco non si mostrava altrettanto resistente all'usura dei secoli, l’Ultima Cena è entrata a far parte del pantheon milanese al pari del Duomo e della Scala.

Il mercatino di Viale Papiniano che tutti i sabati è meta di fanatiche e fanatici dell’abbigliamento e della moda d’occasione, dalle calzature ai vestiti, dai tailleur alle camicie e agli accessori scartati dalle sfilate fashion in occasione delle ultime collezioni. Lunghissimo, è da scoprire tutto camminando sull’isola spartitraffico alberata che separa il quartiere da Sant’Agostino e il Ticinese.

 

FORSE NON TUTTI SANNO CHE...
San Vittore compare nella canzone di Nanni Svampa Ma Mì, sulle disavventure di soldato preso prigioniero dalla Wehrmacht dopo l’8 settembre, ormai divenuto un classico milanese:

Ma Mì, Ma Mì, Ma Mì,
quaranta dì, quaranta nott,
A San Vittur a ciapà i bott,
dormì de can, pien de malann!...
Ma Mì, Ma Mì, Ma Mì,
quaranta dì, quaranta nott,
sbattuu de su, sbattuu de giò:
mi sont de quei che parlen no!

Scopri i ristoranti di Magenta - San Vittore

Esplora la piattaforma YesMilano Restaurants e prenota il tuo tavolo