"Abbiamo deciso di fotografare Tanya, una fashion editor molto importante su Milano, perché ci piace molto il suo occhio e la sua visione progettuale legata alla città."

 

Intervista a cura di Perimetro, foto Sha Ribeiro

Cosa è per te Milano oggi? Qual è il tuo rapporto con la città?

Milano è diventata la mia casa.

I primi anni sono stati davvero difficili, venendo da Tel Aviv la trovavo chiusa, estremamente conservativa e poco accogliente, ma gli anni sono passati, la città si è aperta e ha visto l’arrivo di nuove iniziative giovani e dinamiche, si è ripulita, è diventata più bella, i parchi più frequentabili e frequentati, finalmente la gente vive le strade e le piazze (nel 1999 non mi sognavo di vedere una coppia seduta in piazza con una bottiglia di vino e due calici portati da casa a sorseggiare vino e mangiare una pizza all’aria aperta, ovviamente non lasciando traccia dopo… che bellezza!).

A Milano ho scelto e sono riuscita a costruire una vita, una famiglia, trovare uno spazio in cui vivere, lavorare mantenendo una buona qualità di vita.

Ci sarebbe ancora tanto da fare, ad esempio, un sogno sarebbe diventare città pioniera per la sostenibilità (anche per combattere il problema dell’inquinamento).

La città ha dei musei bellissimi, sarebbe meraviglioso avere anche tante mostre di alto livello, ma comunque tra tutte le grandi città in cui potrei vivere per il mio lavoro, Milano è proprio l’unico posto che chiamerei casa.

Perché hai scelto Porta Venezia? Cosa ti piace? Cosa rende speciale questo quartiere? 

Sinceramente non ho scelto il quartiere ma la casa e inizialmente mi è dispiaciuto tanto abbandonare Paolo Sarpi dove abitavo prima.

Ma in Benedetto Marcello (porta Venezia/Tadino) ho scoperto la bellezza di essere vicina a tutto, abitare in un luogo centrale ma ancora avere la sensazione un quartiere dove si salutano per strada i propri vicini.

I Giardini Indro Montanelli sono bellissimi e proprio a due passi da casa, in Porta Venezia diventato quartiere arcobaleno non manca mai il movimento, l’energia per strada. Inoltre offre una varietà culinaria multietnica e mostra il lato inclusivo di Milano. 

Le librerie e le gallerie di via Tadino sono bellissime e tra via Morgagni e via Benedetto Marcello ci sono delle belle iniziative di quartiere proprio per cercare di portare la gente del quartiere fuori, a vivere le strade della zona e conoscersi non solo tramite la tastiera e i social.  

 

Hai un itinerario cui sei affezionata?

Non sono abitudinaria, e per fortuna la zona offre tantissime cose diverse da vivere e da vedere.

Innanzitutto, Porta Venezia sembra il quartiere delle pasticcerie: dalla quella di quartiere, Rovida a quella più eclettica (quasi surreale) San Gregorio a quelle più di ‘moda’: Pave’ e Gelsomina.

Un caffè: all’Orso Nero o da Pause (o sempre da Rovida, per incontrarsi con i vicini e parlare di progetti per il quartiere), mentre il Bar Basso rimane l’opzione preferita per un aperitivo o il dopo cena 

Le mostre: alla galleria Gio Marconi, da Arte Invernizzi.

Le varie librerie lungo via Tadino sono posti dove perdersi e ritrovarsi tra le pagine di libri vecchi o nuovi. 

La Libreria dei ragazzi fa letture per bambini di tutte le età (perché anche la Milano Baby Friendly vuole la sua parte!).

Manicure e Pedicure: da Violette.

E poi il cibo: un pranzo vegano da Alhambra, coreano da Gaya o da Miga, indiano da Just India, italiano da Sabbioneda, cinese da Lon Fan, svedese da Björk.

E per finire in dolcezza, il gelato: al Gelato Giusto, da Terra oppure una granita siciliana al Bar Pasticceria Sicilia.

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