"Abbiamo deciso di intervistare Lidia Carew, danzatrice, perché, anche solo con la sua persona, incarna il dinamismo e la Milano che verrà."

 

Intervista a cura di Perimetro, foto Sha Ribeiro

Cosa è per te Milano oggi? Qual è il tuo rapporto con la città?

Quando sono partita per sette anni negli USA, dopo aver frequentato l’accademia qui a Milano, l’ho fatto perché sentivo il bisogno di stare al passo con il mondo e con il cambiamento.

E lo stesso è stato quando sono tornata a Milano.

Quello che riguarda me e la mia voglia di vivere la vita appieno si trova qui.

 

Ho trovato una Milano che condivide la propria bellezza con tutto ciò che la circonda.

È accogliente, veloce e libera.

Mi sento a casa perché conosco la storia dei visi, dei suoni, dei sapori, degli odori e delle parole che popolano Milano.

 

Milano adesso si è presa una pausa e le pause vanno bene perché ti permettono di ricominciare in una direzione diversa, a mente fresca e riposata e hai modo di ponderare tutto e vedere ogni sfumatura di ciò che fai e ciò che sei.

Questo è ciò che sto facendo in questo periodo, mettendolo in pratica anche nel lavoro, cercando una risposta in nuovi progetti e ricominciando come spesso succede da zero.

Il mio rapporto con la città è quello di voler restare al passo e cogliere le migliori opportunità che mi offre, stando attenta a ciò che mi succede per poterlo sfruttare al meglio.

Perché hai scelto i Navigli? Cosa ti piace? Cosa rende speciale questo quartiere? 

I Navigli in realtà hanno scelto me.

Forse grazie al mio essere artista e alla mia personalità che ben si sposa con quella che troviamo nel quartiere: personalità creative, giovani e “laid back”, cioè che non pretendono troppo ma allo stesso tempo hanno occhio per l’immagine, il gusto ed il particolare.

 

Mi sono sempre sentita a mio agio qui. 

Ci sono finita a vivere per caso come ospite di un’amica e non l’ho più lasciata.

Mi piacciono le sue parti residenziali, quelle delle famiglie che hanno creato Milano e gli studi creativi dei giovani professionisti che mettono insieme diverse tipologie di arte.

Hai un itinerario cui sei affezionata?

Tendo sempre a rimanere in zona, se si tratta di fare un aperitivo o una cena con il mio compagno, le mie amiche o insieme a colleghi di lavoro.

 

Ho quindi alcuni posti preferiti: se voglio stare tranquilla ma mangiare bene vado spesso da Yari, il proprietario di Bufalatte, dove trovo sempre alternative per aperitivi o cene sostanziose.

 

Se invece ho voglia di passare una serata un po’ più sofisticata, magari insieme alle mie amiche, ci ritroviamo al The Yard, in XXIV Maggio, o al Doping Club che trovo molto in linea con la mia personalità e sono luoghi che mi fanno sentire molto a mio agio.

 

Lungo il Naviglio sono sempre indecisa tra il Rita e il Pinch, locali dove trovo un clima estremamente famigliare che mi permette di passare serate tranquille ma ricevendo sempre un occhio di riguardo da parte del personale.

 

Milano offre sempre un’ampia scelta in base a quelle che sono le tue necessità; trovi tutto in zona, ti basta scegliere dove preferisci rimanere.

Spesso da casa mia, dove lavoro, mi sposto verso la pasticceria Gattullo, che per la colazione è un vero must, per poi passeggiare verso Ticinese fino a Via Torino e ammirare i diversi negozietti presenti.

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