Ocean Film Festival 2019

Unico comune denominatore il mare

Il
Teatro Nazionale Che Banca!
via Giordiano Rota, 1

Si apre a Milano lunedì 14 ottobre la terza edizione dell’Ocean Film Festival Italia, la rassegna cinematografica che propone una selezione tra i migliori filmati presentati all’Ocean Film Festival Australia. Unico comune denominatore il Mare, i suoi abitanti selvaggi, la sua flora, le sue infinite bellezze e le sue sempre più urgenti fragilità. Forte del successo di pubblico delle due edizioni precedenti, la manifestazione farà tappa in 14 città italiane dove verrà proposto sempre lo stesso identico programma: 9 tra corti e medio metraggi sottotitolati in italiano, per un totale di circa due ore.

 

In Southern Right Whale di Kevin Zaouali potremo ammirare le spettacolari immagini della Balena Franca, realizzate in Patagonia: un inseguimento sottomarino che assume immagine dopo immagine i toni del lirismo. Altrettanto emozionante, ma più centrato sul rapporto dell’uomo con l’oceano è invece Manry at sea – In the wake of a dream di Steve Wystrach, che narra l’impresa del mitico Robert Manry, il quale nel 1965 realizzò il suo sogno attraversando l’oceano Atlantico in solitaria su una barchetta a vela lunga poco più di 4 metri.

 

Ma il vero tema dell’edizione di quest’anno è la salvaguardia degli oceani, sempre più stretti nella morsa del cambiamento climatico da un lato e dell’inquinamento dall’altro. Nell’ottica di una sensibilizzazione dello spettatore in questo senso, sono da segnalare i cortometraggi I am fragile di Florian Ledoux e Namanu RRuni: Albatross Island di Matthew Newton: il primo documenta la vita sempre più in disequilibrio della fauna sulle isole artiche della Groenlandia, il secondo ci fa conoscere gli albatri che popolano una remota e inaccessibile isola della Tasmania e l’importante lavoro svolto da un gruppo di scienziati per la sopravvivenza di questi magnifici uccelli. Insomma, il messaggio è inequivocabile: il mare va protetto e va rispettato, non c’è alternativa. Il mare ci riguarda tutti, nessuno escluso. Perché il mare non è soltanto l’ambiente delle creature che lo abitano, ma rappresenta anche la nostra profondità. E’ lo scrigno dei nostri pensieri, che, quando risalgono alla luce per esprimersi in parole, perdono la loro purezza, ma laggiù nella buia profondità degli abissi continuano a brillare immutati.

 

A cura di Marcello Lotti

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Dalle 20:00

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