Anche Milano ha la sua Cappella Sistina: a pochi minuti a piedi dal Castello Sforzesco e dal Duomo, si affaccia su corso Magenta la Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore.
Sante, martiri, immagini di committenti popolano le pareti all'interno di illusionistiche finte architetture, senza lasciare uno spazio libero. Il ciclo decorativo ad affresco permette di ammirare l’evoluzione della pittura lombarda per tutto il corso del 1500.
La chiesa ha anche un’altra particolarità: è costituita da una sola navata di forma rettangolare allungata, ma divisa da un tramezzo in due parti distinte, destinate rispettivamente ai fedeli e alle monache di clausura.
Qui infatti sorgeva il più importante Monastero benedettino femminile di Milano, dall'VIII - IX secolo fino al 1798. Le monache provenivano dalle più importanti famiglie cittadine, donando al monastero grandi ricchezze che hanno permesso una decorazione così complessa e preziosa.
Presumibilmente i due ritratti di eleganti donatori inginocchiati e presentati da santi, affrescati nelle lunette del tramezzo nell'aula dei fedeli, raffigurano i committenti Alessandro Bentivoglio e Ippolita Sforza.
La bellezza delle decorazioni lascia senza fiato, e il passaggio nella seconda aula destinata alle monache apre un altro ambiente che non si sospettava esistesse, ma che non ha nulla da invidiare alle grandi chiese ammirate nel mondo.
Nel chiostro, che oggi è la sede del Museo Archeologico, è possibile vedere due torri romane, conservate intatte fino al tetto, una quadrata da cui partivano le corse dei cavalli nel circo e l’altra, poligonale a ventiquattro lati, appartenente alla cerchia delle mura, entrambe di fine III – inizi IV secolo d.C. Il complesso infatti sorse in una zona della città molto importante fin dall'età romana, sull'area del circo, a poca distanza dal palazzo imperiale.
CURIOSITA’
La cappella Besozzi, la terza sulla destra, rappresenta scene del martirio di S. Caterina d’Alessandria. Secondo Matteo Bandello, novelliere dell’epoca, nella scena della decapitazione il volto della santa raffigurerebbe la Contessa di Challant che, accusata di essere la mandante dell’uccisione dell’amante, fu giustiziata in questo modo nel 1526 al Castello Sforzesco. Un ricordo indelebile del pettegolezzo più famoso del ‘500 a Milano!
Orari:
Da martedì a domenica dalle 10:00 alle 17:30
Ultimo ingresso: 17:00
Informazioni biglietto:
Ingresso gratuito.
Trasporti pubblici:
METROPOLITANA
Linea M1 rossa fermata Cairoli, Cadorna
Linea M2 verde fermata Cadorna, Sant’Ambrogio
TRAM
16
Servizi:
Telefono
Accessibilità
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