I ristoranti Slow Food di Milano

Le tre eccellenti osterie milanesi con la chiocciolina

Sono tanti e praticamente ovunque. I ristoranti marchiati Slow Food hanno sulla porta d’ingresso una chiocciolina che li unisce tutti sotto gli stessi principi, quelli basilari della grande associazione no profit.

Slow Food è il movimento che si impegna a ridare il giusto valore al cibo, rispettando i livelli minimi di sostenibilità dell’ambiente e degli ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali.

Ogni giorno, i ristoranti sotto l’ala dell’associazione promuovono un’alimentazione buona, pulita e giusta per tutti.

In Italia ci sono 268 ristoranti, tutti consultabili qui, sul portale ufficiale Slow Food.

Nella lista dei ristoranti convenzionati ci sono anche quelli degli hotel. 

Ce ne sono per tutti i gusti e portafogli: trattorie, osterie, pizzerie, ristoranti qualificati dalla nomea ben nota in città e fuori città.

L’obiettivo resta lo stesso: preservare la varietà delle pietanze che vengono servite, nel rispetto delle risorse del territorio.

Come tutti gli anni, fra ristoranti di carne, di pesce, vegetariani e vegani l’associazione no profit ha premiato e riunito in una guida le più meritevoli osterie con la chiocciola.

A Milano, le osterie premiate sono state tre: Trippa Milano, Trattoria Mirta e Ratanà.

 

A cura di @alessia__musillo

Trippa Milano

No, non è una leggenda. Da Trippa si può cenare per davvero, basta solo prenotare per tempo. Per tempo significa che se sapete già che un venerdì o un sabato sarete liberi, conviene mandare un messaggio un paio di settimane prima e riservare un tavolo. Perché Trippa è sempre pieno e non si può quasi mai programmare la cena dell’ultimo minuto. Questo perché è uno dei ristoranti più ambiti di Milano. 

 

L’ambiente è caldo sia per il clima sia per lo stile della location. E si mangia benissimo. Al tavolo dei commensali, durante la cena, non possono mancare il vitello tonnato e le frattaglie.

Diego Rossi e Pietro Caroli hanno voluto fortemente che Trippa fosse quell’angolo di Porta Romana dove trovare una cucina casereccia di qualità, un ambiente vecchio stile dove rilassarsi durante le sere d’estate e chiacchierare con gli amici in inverno, magari nel salottino davanti al camino. Il sapore spazia i gusti di Piemonte e Veneto, da una parte tartare di fassona al Martini e nocciole, dall’altra zuppe alle erbe.

Da Trippa la scuola della cucina gourmet fa l’occhiolino alla vecchia tradizione culinaria che si può trovare solo nelle migliori cucine tradizionali italiane.

Trattoria Mirta

Trattoria Mirta si trova nel quartiere di Casoretto.

Lo chef patron è Juan Lema, che ha avviato il ristorante dodici anni fa con la compagna di vita e di lavoro Cristina Borgherini.

La cucina si ispira alla tradizione culinaria regionale italiana e si accompagna alla cantina ben fornita della trattoria.

I piatti che vanno di più sono la parmigiana di melanzane in crosta con succo di pomodoro di Torre Guaceto, il cappone ripieno di salame con marroni e puré di patate, il galletto arrosto, la vellutata di castagne e zucca (nel periodo invernale).

L’atmosfera è casereccia: tavoloni di legno, sedie da osteria impagliate.

Buon appetito!

Ratanà

Per anni, molti milanesi hanno sostenuto con decisione che il migliore ristorante della città fosse il Ratanà.

In effetti è la cucina milanese più nota del quartiere Isola.

I risotti sono spaziali cremosi, con riso carnaroli direttamente proveniente dalla Riserva San Massimo.

Quello “alla milanese” viene mantecato con il burro di malga e formaggio lodigiano.

La cucina di tradizione in chiave moderna è pensata e decisa dallo chef Cesare Battisti e la sua brigata che rivisitano con creatività i piatti più gustosi e rappresentativi della gastronomia lombarda.

Il locale è subito accogliente grazie alla sua struttura: un casolare d’epoca sorvegliato dai grattacieli di Piazza Gae Aulenti.

La scelta dei vini è vastissima e diretta dalla sommelier Federica Fabi. Se andate, non dimenticate di assaggiare i dolci - hanno una filosofia unica, un’attenzione particolare pari a quella che si riserva alle principali portate.