Torna WHITE con oltre 200 brand che saranno online sulla piattaforma della fiera e il B2B marketplace.
Questa edizione si propone di trovare strategie e occasioni per rendere note le eccellenze delle piccole e medie imprese che rappresentano più del 90% del tessuto industriale italiano. Sono nicchie che tengono al centro la ricerca e la qualità, ma non sono conosciute come meriterebbero e ciò le penalizza moltissimo.
Tre stanze online dedicate alla sostenibilità, all’artigianalità evoluta e alla collaborazione con Altaroma.
Tra gli “Special Project” spicca quello dedicata alla sostenibilità, curata da Chiara Tronville in collaborazione con Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, vede una selezione di brand che sperimentano tecniche diverse, dai processi di recycling e di upcycling, a lavorazioni con materie prime meno inquinanti per ridurre l'impatto ambientale, e soprattutto con un percorso attento alla tracciabilità e trasparenza.
Altro importante progetto quello dedicato al tema dell’artigianalità evoluta - curata da Angelo Ruggeri e Valeria Oppenheimer - in cui sono protagoniste oltre 30 aziende, per raccontare il lavoro dei modern maker, che coniugano immagine e prodotto. Unicità e cura dei dettagli caratterizzano tutti i prodotti creati dai brand selezionati, che hanno saputo conservare una dimensione artigianale associandola a un modo di progettare avanguardistico: ogni oggetto attraverso i materiali e le sue finiture racconta una storia precisa che coinvolge il consumatore e lo fa sentire unico e speciale.
Continua inoltre la collaborazione con Altaroma – anche se solo in versione digitale – che sarà on show sulla piattaforma di WHITE con una selezione dei migliori designer.
Parte importante del progetto il match making tra le realtà presentate e i buyer che, accompagnati sulla piattaforma online per visionare le collezioni delle aziende, potranno fissare in tempo reale i loro appuntamenti per vedere live le collezioni.
In calendario anche 12 webinar live sul sito che affronteranno tematiche utili alle PMI, spaziando tra dimensione artigianale e innovazione sostenibile.
L’area curata da Chiara Tronville in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto - presenta una selezione di brand che sperimentano tecniche diverse: dai processi di recycling e di upcycling, a lavorazioni con materie prime non inquinanti e soprattutto con un percorso su tracciabilità e trasparenza.
Ma vediamo alcuni dei marchi protagonisti.
Tra i brand protagonisti di “A Good Job” sono: Roberto di Stefano che lancia la sua linea di borse completamente vegana con l’innovativo materiale ottenuto dal cactus prodotto dall’azienda messicana Desserto
IINDACO non è solo un nuovo brand di calzature Made in Italy, soprattutto, IINDACO è una sfida, un nuovo modo di fare impresa nel mondo della moda. La missione di IINDACO è innovare il lusso attraverso l'uso di un modello di economia circolare che possa diventare un riferimento per il settore portando in ultima analisi a un'economia più virtuosa.
Vernisse è un luxury brand fondato nel 2019 per celebrare capi unici su misura e tessuti sartoriali frutto del recupero dei tessuti vintage.
Per questa edizione, la selezione dedicata all’artigianalità evoluta, curata da Angelo Ruggeri e Valeria Oppenheimer, presenta oltre 20 realtà con un brand mix che spazia dall’abbigliamento alle calzature, passando per i gioielli. Ma vediamo alcuni dei marchi protagonisti.
PeppinoPeppino è un denim brand che realizza capi d’ispirazione vintage e workwear dalle silhouettes atipiche. La mission di PeppinoPeppino è espandere le potenzialità del denim, creando silhouette inaspettate, moderne, ma facili da indossare.
Marchio che rappresenta un mondo multisfaccettato, in cui trovano la loro armonia dissonante allure nostalgico e romanticismo sfrontato.
Tratti distintivi del brand sono l'estrema ricercatezza delle stampe e l'alta qualità dei tessuti, in particolare quelli naturali ed ecosostenibili.
Brand che usa sa materiali di recupero come i palloni da basket usati, per dar vita a prodotti sostenibili dal forte valore emotivo. Ai palloni, che finirebbero in discarica, viene così offerta una seconda vita. Il progetto coinvolge direttamente sia le squadre sportive che gli artigiani italiani e si pone come un forte aggregatore sociale.
Fondamentale è il legame con il territorio anche per Montegallo, che realizza preziosi cappelli, utilizzando le tecniche di lavorazione artigianali della paglia presenti nelle Marche: un’attività che ha origini già nel 1300, legata alla tradizione agricola.
Propone creazioni “architettoniche” dal grande potere evocativo e spesso dedicate ai palazzi e ai monumenti delle più importanti città italiane.
Si ispira direttamente alla natura e ne trasforma gli elementi in piccole opere d’arte e di design prêt-à-porter.