Si parte dal mare in città, ovvero la relativamente “nuova” Darsena e si pedala giù per il Naviglio pavese fino all’area verde di Cantalupa. I bar lungo il Naviglio scorrono veloci, uno dietro l’altro, insieme alle coppiette sedute ai tavolini vista chiuse di Leonardo. 

La via è ciclopedonale fino a poco prima dell’incrocio con la circonvallazione esterna, ovvero dove viale Liguria e viale Tibaldi si incontrano, poi la strada prosegue aprendosi al traffico, ma senza troppo impegno - si tratta pur sempre dell’Alzaia del Naviglio!

Fino all’area di Conchetta il percorso è adatto anche alle famiglie, e quindi alle biciclettate in compagnia di piccoli velocipedisti che, insieme ai genitori, si dirigono verso i parchi più a sud della città. 

Dal centro fino alle porte della Città, lungo il percorso, è possibile imbattersi in numerosi ristoranti noti e, con una piccola deviazione, nella Milano anni ‘60 fra pub, gelaterie e trattorie storiche - tutto molto alla mano, con ottimi prezzi e atmosfere di paese. 

Gli sportivi più arditi, quelli che non si accontentano di pedalare per un chilometro e mezzo, possono continuare lungo il Naviglio e raggiungere l’area di Chiesa Rossa, dove è possibile fermarsi per un momento di ristoro al parco, o una lettura presso la biblioteca costruita sui resti di uno stabilimento agricolo degli anni Sessanta, prima ancora insediamento romano. 

Con un allenamento solido, l’attrezzatura giusta e le condizioni climatiche favorevoli si può anche raggiungere la città di Pavia, che da Assago è collegata tramite pista ciclabile - ma questo possiamo lasciarlo ai veri sportivi.