Un percorso per scoprire i Navigli a partire dalle sue "vie", non solo d'acqua, e i mezzi di trasporto che li hanno caratterizzati nel corso del tempo.

 

A cura di Stefano Corrada e ATM.

La darsena e i due canali.

Come un ventaglio urbano che punta a sud, verso il verde dei campi punteggiati di cascine della pianura lombarda.

Acqua e case colorate, alberi e rogge, binari dei tram vecchi e nuovi, masselli che sanno di antico.
I corsi d’acqua, il Grande e il Pavese, come due spine dorsali di un’area tra le più conosciute e modaiole, ma anche antica e onnipresente nelle canzoni meneghine d’antan.
Il quartiere Navigli, conosciuto un tempo come Porta Cica (lascito del periodo del dominio spagnolo), riesce oggi a legare l’antica tradizione meneghina delle case di ringhiera alla attuale modernità, a volte in bilico tra chic e kitsch, di pub e pokerie, di apericene e movida.

Stazione Ferroviaria di Porta Genova

Nella zona, oltre a canali e locali, ci sono poi due pilastri antichi incastrati alla perfezione tra viuzze così alla moda: il primo è il deposito tranviario di via Custodi, l’altro è la stazione ferroviaria di Porta Genova.

Due elementi portanti non solo del trasporto pubblico: sono monumenti iconici di questa zona di Milano e sono collegati tra loro dai percorsi dei mezzi.

Alla stazione ferroviaria arrivano i treni regionali (R31 e R32) che transitano fino a qui da Mortara e Alessandria; e quelli da Albairate (linea S9) che, dopo San Cristoforo, raggiungono Monza e Saronno.

Dal deposito tranviario invece partono diverse linee che attraversano tutta la metropoli: sono percorse dagli inconfondibili tram dell’Atm, l’Azienda Trasporti Milanesi, che aggiungono il fascino del ferro a un quartiere noto a tutti per le sue acque.

In zona transita il tram 2, che parte da piazzale Negrelli e arriva alla Bovisa; il 9 e il 10, che incominciano la loro corsa proprio tra i navigli, compiendo poi ognuno mezza cerchia dei bastioni, per rincontrarsi al capolinea vicino alla stazione Centrale; e infine il 14, che va dal Giambellino a Musocco (il nome con cui i vecchi milanesi chiamano il Cimitero Maggiore). 

Il piazzale della stazione di Porta Genova e il deposito tranviario Ticinese sono da poco stati oggetto di lavori che ne hanno rinfrescato l’immagine e la struttura. La piazza della stazione, che fino al 1966 è stata capolinea del tram extraurbano per Abbiategrasso e Corsico, è stata riconfigurata grazie a un intervento di urbanistica tattica, nell'ambito del progetto comunale “piazze aperte”. 

Il piazzale, dietro al quale transitano i vagoni ferroviari, è da sempre stato occupato dalle vetture tranviarie che qui transitavano o facevano capolinea.

Ad esempio, fino al 1970 il piazzale ospitava un tratto del percorso del tram 19, che poi percorreva per intero Ripa di Porta Ticinese, la strada proprio a fianco del Naviglio Grande.
Altre linee iconiche dei navigli erano il 3, che sino agli anni 60 collegava piazzale Abbiategrasso a Lambrate, e lo storico 29/30 che percorreva la cerchia dei bastioni: dopo più di un secolo, nel 2010, la “circolare” è stata rimpiazzata dal 9 e dal 10.

Proprio il 9 ha una storia particolare - racconta Federico Bizzoca, ingegnere di ATM e appassionato di storia tranviaria meneghina -. Fino al 1976 la circolare 29/30 era rinforzata dalle linee 25/26, per collegare tra loro le principali stazioni ferroviarie milanesi. Con l’apertura della M2 venne creato il tram 9, in sostituzione del 25/26. Nel 1993 venne eliminato, ma solo per anno: il “nuovo” 9 perse però la peculiarità di linea di rinforzo e iniziò ad essere effettuato come tutte le linee”.

E la storica circonvallazione 29/30? “Con i lavori della linea 5 - continua Bizzoca - venne troncata e inizialmente sostituita da un collegamento provvisorio. Ma dal 2010 il 9, sempre lui, prese il sopravvento e dal 2015 il resto della ex circolare venne servito dalla nuova linea 10”.

Deposito ATM Via Custodi

Se il piazzale della stazione Porta Genova ha subito un restyling, il deposito tranviario Ticinese, in via Custodi, è stato invece oggetto di un ingente piano di restauro che ne ha riportato alla luce la storica bellezza.

Quello di Ticinese è il più centrale dei depositi e anche il più antico: la struttura dalle linee arrotondate e dalle proporzioni quasi palladiane risale infatti al 1885, quando veniva utilizzata per il trasporto pubblico trainato da cavalli.

All’inizio del secolo scorso venne poi elettrificata, entrando successivamente a far parte del patrimonio immobiliare dell’Azienda Trasporti Milanesi.

I lavori di ristrutturazione, progettati e diretti da uno staff di ingegneri e architetti di ATM e supervisionati dalla Soprintendenza delle belle arti, sono terminati e oggi la rimessa è tornata all’antico splendore, mostrando parecchi dettagli storici: sono infatti valorizzati elementi come l’orologio a numeri romani sulla facciata di via Custodi e le due vecchie scritte ‘ATM’ in metallo, come anche l’ottocentesco colore giallo Milano dei muri perimetrali, il grigio azzurro della zoccolatura in ceppo d’Adda o la pensilina in vetrocemento, sospesa sopra all’uscita dei tram e caratterizzata dai deliziosi vetri a tazza.

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