Maria Callas – all’anagrafe Anna Maria Kalogheropoulous, nata a New York all’inizio degli anni ruggenti da una coppia di farmacisti del Peloponneso – si esibì alla Scala dal 1951 al 1960. Qui, nel tempio milanese della lirica, ha costruito il suo mito di Divina.
La sua immagine vive indelebile nelle pellicole dei film tratti dalle opere liriche e nelle sporadiche apparizioni televisive che hanno catturato gli italiani negli anni del boom, mentre numerose incisioni ci permettono di continuare ad ascoltare la sua voce che giunge, come affermò il regista Franco Zeffirelli, «attraverso i timpani fino ai nervi, alle cellule più segrete e recondite della mente, del cuore».
Anna Maria Cecilia Sophia Kalos, contrazione del cognome originario Kalogheropoulous, cambiato in Callas dal padre all’arrivo negli Stati Uniti.
Si diploma al Conservatorio di Atene in canto, pianoforte e lingue.
Il famoso soprano abita dal 1950 al 1960 in via Buonarroti 38, nella zona vicina al Cenacolo Vinciano, insieme al marito e mecenate Giambattista Meneghini.
Il Teatro alla Scala, dove vive il “periodo d’oro” della sua brillante carriera artistica. Un rapporto iniziato in maniera travagliata, che però le apre le porte della fama internazionale: miete un successo dopo l’altro interpretando le più grandi figure femminili della lirica, quali Lucia di Lammermoor, Lady MacBeth, Norma e Medea. Celebre la versione della Traviata del 1955, portata in scena dal regista Luchino Visconti, che fa scalpore per il lancio delle scarpe durante il “Sempre libera” del I Atto. Alcune divergenze artistiche con il sovrintendente della Scala, Antonio Ghiringhelli, la portano ad allontanarsi dal palcoscenico meneghino e ad abbandonare Milano nel 1960, per stabilirsi a Parigi, dove affronta un periodo meno fortunato della sua carriera e della sua vita personale. Una curiosità: a Milano la sua stilista di fiducia è Elvira Leonardi Bouyeure, in arte Biki, cui è dedicata la passerella ad accesso pubblico che collega Porta Genova a Via Tortona. L'amica designer la trasforma in un’icona di stile, contribuendo a rendere planetaria la sua fama, anche come icona di stile.
Non sono un angelo e non pretendo di esserlo. Non è uno dei miei ruoli. Ma non sono nemmeno il diavolo. Sono una donna e una seria artista, e gradirei essere giudicata per quello.
Maria by Callas di Tom Volf (2017).