Le piscine comunali più belle di Milano

Un tuffo nell'architettura, attraverso il '900

Milano, storicamente città d’acqua, vanta una tradizione ormai secolare nella costruzione attenta e all’avanguardia di piscine pubbliche. 

 

Il primo impianto pubblico risale infatti al 1842: erano i “Bagni di Diana”, un lussuoso complesso in zona Porta Venezia che oggi non esiste più.

 

Nel corso dei decenni le strutture si sono avvicendate, seguendo la storia della città, ma ad oggi sono molte quelle che restano in attività, conservando le strutture originarie di grande valore architettonico.

 

Centro Balneare Giulio Romano

Via Giuseppe Zanoia 8

Nel 1929 nasce la piscina Giulio Romano, in Via Andrea Maria Ampère, 20.

All’epoca è la più grande piscina all’aperto d’Europa, un autentico gioiello architettonico, d’ispirazione palladiana. 

 

Fin dalla sua apertura, era in grado di ospitare un massimo di 1500 bagnanti.

 

Con la Giulio Romano si introduce un’assoluta novità tecnica nel trattamento delle acque: la piscina è alimentata dalla falda. Fino ad allora si sfruttava solo l’acqua dei Navigli, i canali che attraversano la città.

Piscina Caimi (ora Bagni Misteriosi)

Via Carlo Botta, 18

Inaugurata nel ’39, è un vero gioiello Liberty. 

 

Nel progetto originario la piscina era parte integrante di uno spazio polifunzionale per lo sport e il tempo libero, che includeva un teatro, che oggi è il Teatro Parenti.

 

Il restauro è stato eseguito nel massimo rispetto delle strutture originarie, con il recupero dei cementi e di dettagli d’epoca, ed è stato affiancato da interventi innovativi ma comunque rispettosi dello spirito originario della piscina stessa, come un palcoscenico galleggiante e il colonnato accanto alle vasche.

 

Molto innovativo il sistema di purificazione delle acque, che avviene con lampade a raggi UV.

Piscina Cozzi

Viale Tunisia, 35

Costruita in soli 194 giorni e inaugurata nel 1934, è stata la prima piscina coperta di Milano e d’Italia.

 

All’epoca fu considerata la piscina più all’avanguardia d’Europa, con ampi spalti per accogliere un numeroso pubblico, la più adatta per ospitare competizioni natatorie.

Dispone di due trampolini, uno da 5 e uno da 10 metri.

 

Per l’epoca la Cozzi aveva caratteristiche tecniche molto innovative: le grandi campate che permettono di avere un ampio spazio privo di interruzioni, i tetti finestrati e con inserti trasparenti, con la luce che filtra dall'alto.

Fu anche una delle prime piscine dove venne molto curata la termoventilazione dell’ambiente e la depurazione dell’acqua.

 

Il rigore dell’edificio, appartenente al periodo storico di costruzione, è ingentilito da dettagli e mosaici che riprendono il tema dell’acqua e che si contrappongono alla monumentalità della struttura, aprendola a un uso più civile e quotidiano.

Piscina Solari

Via Montevideo, 20

Aperta nel 1963, è un piccolo gioiello restaurato nel 2015 con importanti ammodernamenti riguardanti non solo gli spazi degli spogliatoi, ma anche la vasca, che è stata ampliata.

 

Si trova all’interno del parco Don Giussani, ed è una piscina di quartiere, pensata per il nuoto ricreativo.

Grazie alla copertura, è utilizzabile in tutte le stagioni: si tratta di una tensostruttura dalla caratteristica forma "a sella", che non solo è funzionale, ma è anche la cifra stilistica dell'edificio.

 

Le vetrate inclinate che si aprono sul parco la rendono molto piacevole da frequentare: il verde sembra entrare nell'edificio e crea una piacevole “bolla” protettiva rispetto all’ambiente urbano circostante. Durante il periodo estivo molti bagnanti utilizzano anche l'ampio solarium esterno.